VALUTE
Lo yen ha toccato un massimo di quattro mesi contro il dollaro nelle prime ore di mercoledì. La valuta giapponese ha raggiunto quota 150 per dollaro per la prima volta da mesi, dopo che la Banca del Giappone ha annunciato un aumento dei tassi d'interesse e la riduzione del programma di acquisto di asset.
L'obiettivo è quello di dimezzare gli acquisti di obbligazioni nei prossimi 18 mesi. Subito dopo l'annuncio, si sono registrati dei rialzi, rapidamente seguiti da un ritracciamento, dato che le misure erano in qualche modo attese. Tuttavia, lo yen ha ripreso slancio all'inizio delle contrattazioni europee. Il rialzo dei tassi non è stato una sorpresa assoluta ma, essendo solo il secondo aumento dei tassi di interesse in 17 anni, rappresenta un chiaro messaggio da falco da parte della banca centrale.
D'altro canto, l'annuncio della stretta quantitativa è stato inferiore alle aspettative. In questo contesto, lo yen sembra destinato a mantenere alcuni dei guadagni di questa mattina, ma un ulteriore rialzo potrebbe essere limitato dal deludente annuncio della stretta monetaria.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
I mercati azionari sono saliti in Europa mercoledì, grazie alle speranze di dovish che hanno rafforzato il sentiment del mercato in vista della decisione monetaria della Fed. L'ultima serie di dati economici rassicuranti provenienti dal vecchio continente, che ha visto un PIL positivo e dati sull'inflazione più bassi, ha rinnovato la propensione al rischio e ha indotto gli investitori a comprare gli asset dell'UE.
Questo ha portato l'indice STOXX-50 a superare un importante livello di resistenza di breve termine, visto che i prezzi sfidano ora il livello di 4.900 punti, con le azioni tecnologiche e industriali come top performer. Oltre al miglioramento delle condizioni economiche nell'Eurozona, gli investitori stanno spostando la loro attenzione sull'altra sponda dell'Atlantico, dove oggi si profila una decisione monetaria della Fed.
Sebbene nessun funzionario della Fed abbia fornito indicazioni significative sulla prossima mossa del FOMC, l'ultima serie di dati economici degli Stati Uniti ha mostrato una certa resistenza e una minore pressione sui prezzi, a sostegno della speranza di una mossa monetaria dovish.
Tuttavia, con un finale di settimana così intenso sia sul fronte macro che su quello societario, ci aspettiamo che la volatilità del mercato rimanga elevata. In effetti, l'incertezza permane nella maggior parte dei mercati e qualsiasi sorpresa fornita dai prossimi sviluppi potrebbe portare a brutali aggiustamenti di portafoglio da parte degli investitori.
Pierre Veyret - Analista Tecnico, ActivTrades
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