VALUTE
Il dollaro statunitense, durante le prime contrattazioni di lunedì, ha toccato il minimo degli ultimi sette mesi rispetto alle altre principali valute. La pubblicazione la scorsa settimana negli Stati Uniti dei dati sull'inflazione ha confermato, come previsto, il rallentamento della crescita dei prezzi al consumo, rafforzando la convinzione di coloro che ritengono che la Fed modererà il ritmo del suo ciclo in corso di inasprimento monetario.
Il biglietto verde ha chiuso lo scorso anno con la migliore performance tra le principali valute, guadagnando l'8% a seguito dell'aggressivo spostamento della Federal Reserve da una politica monetaria accomodante ad una restrittiva. Tuttavia, sembra che la marea stia cambiando, poiché un rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti crea spazio per una modifica dell’atteggiamento nei confronti dei tassi. Uno scenario del genere potrebbe pesare sul dollaro, soprattutto perché altre banche centrali sono in ritardo e hanno ancora molta strada da fare prima di passare a un approccio più accomodante.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
AZIONI EUROPEE
L’azionario è sceso all'inizio delle contrattazioni in Europa, dopo che i listini asiatici hanno oscillato in trading range durante la sessione notturna, mentre il trend rialzista sembra per ora prendersi una pausa.
I titoli di consumo ciclici e tecnologici sono oggi tra i peggiori, mentre la sanità e l'energia rimangono i settori più resilienti, limitando i cali dello STOXX-600.
La discesa temporanea dei mercati azionari non è vista come una minaccia per gli operatori. Può essere spiegata come una dovuta correzione tecnica, in cui gli investitori prendono profitti dopo il forte rally del mercato iniziato dall'inizio del 2022. Notizie rassicuranti sul fronte macro, quali la diminuzione della pressione sui prezzi, l'attenuarsi dei timori di recessione e le riaperture in Cina, hanno sostenuto con forza il sentiment di mercato a gennaio. Tuttavia, negli ultimi giorni alcuni trader hanno ora iniziato a "vendere le notizie", una volta digerito il dato dell'inflazione statunitense, uscito comunque come da previsioni, spingendo i titoli azionari sui supporti, come "pull-back".
Con la mancanza di dati significativi oggi, a parte il discorso pomeridiano del Governatore Bailey della BoE, prevediamo che la maggior parte dei listini europei oscillerà lateralmente o addirittura approfondirà l'attuale correzione verso precedenti resistenze che recentemente sono diventate livelli di supporto.
L'indice STOXX-50 è già scambiato leggermente al di sopra del suo supporto immediato a brevissimo termine a 4.140,0 punti, testando la banda inferiore del suo canale ribassista. Un breakout di questa zona potrebbe portare rapidamente i prezzi al di sotto di 4.100,0 punti, a 4.080,0 punti, dove incombe il livello di ritracciamento di Fibonacci del 23,6%.
Pierre Veyret – Analista tecnico, ActivTrades
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