FOREX
Dollaro US in ribasso rispetto alle altre principali valute per il secondo giorno consecutivo, durante le prime contrattazioni di mercoledì, dopo aver ceduto i guadagni che hanno fatto seguito alla pubblicazione dei solidi dati sull'occupazione di venerdì. La debolezza del biglietto verde nelle ultime due sedute precede la pubblicazione dei dati sull'inflazione statunitense di marzo e dei verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve.
Dopo la pubblicazione dei dati positivi sull'occupazione, venerdì scorso, gli investitori si sono affrettati a prezzare la quasi certezza di un rialzo dei tassi della Fed di 25 punti base a maggio. Tuttavia, oggi questa fiducia sembra più diluita e la cautela è diventata il sentimento predominante, in quanto numeri del CPI più deboli del previsto o accenni di dovishness nei verbali del FOMC potrebbero creare spazio per una correzione al ribasso del dollaro.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPA
Le azioni europee hanno esteso i guadagni di ieri, mantenendo vivo il sentiment rialzista in vista dei dati chiave sull'inflazione negli Stati Uniti. L'appetito al rischio degli investitori continua a salire, spingendo l'indice STOXX-50 verso un nuovo massimo annuale e il CAC-40 francese verso un nuovo massimo storico, guidato soprattutto dai titoli del settore energetico, dei servizi di pubblica utilità, immobiliare e del lusso.
I trader rimangono notevolmente positivi nonostante le preoccupazioni per la recessione, i timori per l'inflazione e la prospettiva di una contrazione degli utili societari per la prossima stagione degli utili che inizierà venerdì. Prevediamo che la volatilità sul mercato aumenterà significativamente nel pomeriggio, poiché i prossimi dati sull'inflazione statunitense e i verbali del FOMC dell'ultima riunione dovrebbero fornire agli investitori maggiore chiarezza sulle prossime mosse monetarie della Fed.
Sebbene il nuovo rapporto sul CPI dovrebbe mostrare un calo rispetto al mese scorso (+0,2% da +0,4%) e all'anno scorso (5,1% da 6,0%), un aumento sorprendente potrebbe intaccare significativamente il sentiment di mercato nel breve termine e mandare i benchmark azionari in pull-back.
Pierre Veyret – Analista Tecnico, ActivTrades
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