Rallenta l’inflazione negli Stati Uniti, con numeri che hanno sorpreso i mercati. Il dato annuale generale è uscito a +3.2% a ottobre, di gran lunga inferiore al dato di settembre, che era uscito a +3.7%, ma più basso anche del consensus di +3.3%.
Su base mensile il dato è risultato invariato, meno delle aspettative di +0.1% e del dato precedente di +0.4%. Anche il dato core è uscito inferiore alle attese e al dato precedente rispettivamente a +0.2% e + 4.1%. In calo i costi energetici, tra cui benzina e gas, mentre i generi alimentari sono aumentati meno del previsto. Aumenti invece per abbigliamento e prodotti sanitari.
La reazione dei mercati è stata decisa e impulsiva con Wall Street sugli scudi, e in particolare un Dow Jones che ha guadagnato circa 600 punti, quasi il 2% mentre l’S&P500 quasi 100 punti. Infine, il Nasdaq che dall’apertura di 15.508 ha chiuso a 15.852 pari a 344 punti. Risk on ed euforia che fanno pensare al famoso rally di Natale.
DATI CINA E AUSTRALIA
Nella notte sono stati pubblicati i dati cinesi sulla produzione industriale, cresciuta del 4.6% su base annua ad ottobre, confermando la ripresa che si era già vista il mese scorso (+4.5%) e sopra il consensus di mercato (+4.4%). A farla da padrone il settore manifatturiero trascinato dal settore automobilistico, macchinari elettrici, e infrastrutture.
Sempre durante la sessione asiatica sono stati rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio sempre riferite alla Cina, cresciute del 7.6% su base annua a ottobre, superiori al +5.5% di settembre e sopra alle stime di mercato del 7%. Si tratta del decimo mese consecutivo di rialzo e la crescita più rapida dal mese di maggio.
Quasi tutti i settori ne hanno beneficiato, eccezion fatta per i materiali da costruzione, scesi ancora del 4.8%, meno comunque delle attese di -8.2%, a conferma della crisi del settore immobiliare, che ancora rilascia strascichi.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, dollaro in rapida discesa contro tutte le valute concorrenti, a cominciare dall’Euro, con un rialzo estremamente impulsivo di quasi 200 pip in una seduta, e volatilità che non si vedeva da mesi. Anche il Cable ha messo a segno un rialzo importante, di oltre 220 pip in una sessione. La tendenza di fondo per entrambe le valute sembra cambiata e decisamente tornata al rialzo nel medio termine. Gli obiettivi andranno visti giorno per giorno, ma non si devono escludere a priori livelli quali 1.0950 e 1.1020 sulla moneta unica e 1.2560 unitamente a 1.2700 sulla valuta britannica.
Impulsivo anche se con una estensione decisamente inferiore, il movimento del UsdJpy, 140 pip di discesa limitata dall’assenza della BoJ, che se avesse voluto avrebbe potuto approfittare di un mercato orso sul dollaro per poterlo affondare.
Sugli altri cross, segnaliamo la discesa del franco svizzero che perde terreno per l’aumento dell’appetito al rischio che ne mortifica il rialzo, e il recupero delle oceaniche, tornate a salire con una price action di recupero delle ultime 4-5 sedute in una sola sessione.
Recupero anche per CadChf e NzdChf, senza dimenticare i rialzi dei cross contro Jpy per via del recupero limitato della valuta giapponese, come EurJpy, AudJpy etc etc. Oggi, oltre ai dati sui CPI per Uk, Italia e Francia, attenzione alle vendite al dettaglio Usa questo pomeriggio unitamente ai prezzi alla produzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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