VALUTE
Dopo la pubblicazione di questa mattina dei dati sull'inflazione nel Regno Unito, la sterlina ha perso terreno rispetto all'euro e al dollaro. La lettura del CPI di giugno è stata al di sotto delle aspettative, con i dati principali e fondamentali che mostrano un rallentamento che sarà molto probabilmente accolto con favore dai mercati ma che sta contribuendo ad indebolire la sterlina.
Con l'inflazione nel Regno Unito finalmente in rallentamento, i mercati si aspettano ora una maggiore moderazione dalla Banca d'Inghilterra. La BoE ha ancora molta strada da fare nell'attuale ciclo di rialzi, ma probabilmente sarà meno aggressiva di quanto alcuni avevano previsto prima della pubblicazione odierna. L'inflazione è ancora ben al di sopra dell'obiettivo del 2% della BoE; quindi, sono ancora possibili ulteriori aumenti dei tassi, con il prossimo previsto nel prossimo mese di agosto.
Tuttavia, è ora più probabile che questo aumento sia di 25 punti base rispetto ai 50 punti base che molti davano ormai per quasi certo. In questo contesto, c'è spazio per rendimenti dei gilt più bassi e un'ulteriore debolezza della sterlina.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
Martedì l’azionario del vecchio continente ha aperto in rialzo, in seguito alla pubblicazione degli utili trimestrali delle aziende, usciti positivi, cosicché il sentiment degli operatori è tornato positivo in vista del rapporto cruciale sull'IPC dell'UE.
La propensione al rischio è aumentata dopo che gli investitori hanno accolto con favore le trimestrali dagli Stati Uniti (BofA, Morgan Stanley) e dall'UE (ASML Holding NV), mentre anche l’ultimo dato di questa mattina relativo all’inflazione del Regno Unito ha contribuito ad offrire un segnale incoraggiante ai mercati.
Gli operatori si stanno ora preparando per il prossimo rapporto sul CPI dell'UE previsto questa mattina, che dovrebbe mostrare un calo significativo rispetto al mese scorso al 5,5% dal 6,1%.
Naturalmente, l'allentamento dell'inflazione dovrebbe sostenere l'ipotesi di una posizione meno aggressiva della BCE, che influenzerebbe positivamente i prezzi dei mercati azionari. D'altra parte, un rapporto CPI deludente potrebbe aumentare la pressione verso attività più rischiose e portare i listini azionari ad una correzione.
Detto questo, anche se le politiche monetarie sono ancora tra i maggiori driver di mercato per i trader, tutta l’attenzione rimarrà probabilmente sui numeri relativi alle trimestrali delle aziende, tra cui spiccano Goldman Sachs, Netflix e Tesla.
Tecnicamente parlando, l'indice DAX-40 sta sfidando una zona di resistenza compresa tra 16.200,0 punti e 16.220,0 punti, mentre il mercato è ancora al di sopra di una linea di tendenza rialzista.
Pierre Veyret – Analista Tecnico, ActivTrades
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