Titoli azionari USA
L'indice S&P 500 si avvia a chiudere l'anno con un rialzo di circa il 17%, dopo essere salito di oltre il 20% sia nel 2023 che nel 2024. In questo contesto, la domanda da porsi è se il rally possa continuare il prossimo anno. La risposta dipende principalmente dal sentiment degli investitori. Le valutazioni sembrano eccessive, soprattutto nel settore tecnologico, trainate dal forte entusiasmo per un futuro dominato dall'IA, con frequenti voci di una potenziale bolla. Tuttavia, è possibile identificare con certezza una bolla solo quando scoppia: fino a quel momento, resta un mercato toro.
L'outlook per i titoli azionari statunitensi nel 2026 dipenderà quindi dalla fiducia e dalle aspettative degli investitori, che saranno influenzate dalla performance economica, dalla politica monetaria della Federal Reserve e dalle decisioni prese a Washington. L'ipotesi di base per la maggior parte degli analisti resta quella di una continua crescita, seppure a un ritmo più lento.
Titoli azionari europei
I titoli azionari europei avevano aperto il 2025 sotto un'ombra di pessimismo. Tuttavia, le controverse decisioni politiche degli Stati Uniti, in particolare quelle riguardanti i dazi, nonché l'abbandono, da parte della Germania, della sua tradizionale posizione fiscale conservativa, hanno riportato parte dei flussi di investimento verso l'Europa. Con le valutazioni ancora inferiori a quelle delle controparti statunitensi, restano possibili ulteriori rialzi per gli asset europei. Gli analisti si aspettano che l'indice STOXX 600 salga di circa l'11% nel 2026.
Bitcoin
Quella del Bitcoin è una delle performance peggiori sui mercati finanziari nel 2025. La criptovaluta sarebbe dovuta essere uno degli asset migliori dell'anno: alcune previsioni indicavano prezzi di 200.000 dollari e oltre. Questo scenario non si è materializzato e il Bitcoin sembra destinato a chiudere l'anno in territorio negativo, malgrado un contesto normativo più favorevole e un'amministrazione a supporto delle cripto a Washington.
Ciononostante, la maggior parte degli analisti continua ad aspettarsi rialzi nel 2026, grazie alla crescente chiarezza normativa, al ritorno dei tassi di interesse più bassi e all'aumento dell'adozione istituzionale.
Oro
L'oro si prepara a chiudere il 2025 con rialzi di oltre il 60%. Il rally è stato alimentato dalla solida domanda di asset rifugio tra le tensioni geopolitiche, le decisioni politiche poco convenzionali a Washington, la maggiore incertezza economica e gli acquisti in corso da parte delle banche centrali. Il metallo prezioso ha inoltre tratto vantaggio da un dollaro USA più debole, nei confronti del quale ha una relazione di prezzo inversa.
Nonostante gli eccezionali guadagni registrati nel 2025, l'outlook per il 2026 resta positivo. Anche se i guadagni potrebbero non eguagliare quelli del 2025, i prezzi potrebbero continuare a salire, supportati dalle prospettive ribassiste per il dollaro statunitense e dall'attuale incertezza geopolitica. In ogni caso, gli investitori dovrebbero prestare attenzione a potenziali ostacoli, come una Federal Reserve meno cauta di quanto attualmente previsto, che potrebbe rafforzare il dollaro USA, e un potenziale aumento della propensione al rischio sui mercati azionari, che potrebbe allontanare i flussi dal metallo rifugio.
Petrolio
I prezzi del petrolio si avviano a segnare un calo di oltre il 20% nel 2025, trascinati da un eccesso di forniture globali derivante dalla maggiore produzione da parte dei membri dell'OPEC+ e degli Stati Uniti, insieme a un rallentamento della domanda globale in scia allo shock dei dazi. Anche se questa dinamica probabilmente persisterà nel 2026, le recenti previsioni dell'Agenzia internazionale dell'energia indicano un aumento della domanda globale e un incremento più lento del previsto delle forniture. Se confermato, questo scenario potrebbe contribuire a limitare ulteriormente il ribasso dei prezzi del petrolio.
Conclusione
Il panorama degli investimenti per il 2026 indica continue opportunità sui mercati globali, seppure meno entusiasmanti che nel 2025. I titoli azionari statunitensi dovrebbero continuare a salire a un ritmo più lento, mentre quelli europei potrebbero offrire relativamente valore con il cambio dei flussi di investimento. Le criptovalute, dopo un 2025 debole, sono destinate a una potenziale ripresa, supportate dalla chiarezza normativa e da tassi di interesse più bassi. L'oro resta una protezione chiave contro l'incertezza geopolitica ed economica, mentre i mercati petroliferi probabilmente resteranno sotto pressione, con i rischi di ribasso moderati dai segnali di miglioramento della domanda e dalle revisioni ribassiste delle previsioni sulle forniture.
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