ORO
I prezzi dell'oro si aggirano appena sotto la soglia dei 2.000 dollari, all'inizio della sessione europea di martedì. Il sostegno al metallo prezioso deriva principalmente dall'instabilità geopolitica che continua a preoccupare gli investitori.
Il conflitto a Gaza domina l'attenzione e, poiché l'invasione di terra da parte di Israele sembra concretizzarsi, i mercati continuano a prezzare il rischio di un'escalation, spingendo la domanda di oro come bene rifugio. Allo stesso tempo, il dollaro USA rimane forte rispetto alle altre principali valute, con l'indice che misura la sua performance vicino al massimo di due anni toccato all'inizio del mese.
La Federal Reserve si riunirà questa settimana e c'è ancora un po' di incertezza sulla possibilità che Jerome Powell e i suoi colleghi aumentino ancora i tassi; questa incertezza mantiene il biglietto verde sostenuto e i rendimenti del Tesoro alti, limitando in parte il rialzo dell'oro.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
Martedì i benchmark azionari sono saliti in Europa, nonostante la chiusura contrastata delle azioni asiatiche, mentre permangono le incertezze economiche e geopolitiche.
Lo STOXX-50 è salito, con le scarse performance del settore energetico dovute al calo del prezzo delle azioni BP dopo che la società ha mancato le stime sui risultati, compensate dall'aumento dell'appetito per tutti gli altri settori in Europa, in particolare per i titoli immobiliari.
Il miglioramento del sentiment di mercato verso gli asset più rischiosi arriva a sorpresa questa mattina, dopo che gli investitori hanno assistito ai pessimi dati sulla produzione industriale della Cina, in attesa del prossimo rapporto chiave sull'IPC dell'Eurozona in mattinata. Nel frattempo, anche l'esclusione di un cessate il fuoco da parte di Israele e il proseguimento delle operazioni di terra a Gaza dovrebbero avere un impatto negativo sulla propensione al rischio.
In considerazione di ciò, potremmo assistere alla calma prima della tempesta per quanto riguarda la configurazione odierna del mercato, gli operatori potrebbero acquistare un “rumor” prima di vendere la “news”, prezzando alcuni miglioramenti significativi sull'inflazione dell'UE, che dovrebbe mostrare un forte calo rispetto al mese scorso (3,1% exp. Vs. 4,3% prev.).
Più che mai, gli investitori continuano a dipendere dai dati, soprattutto perché le incertezze sul fronte geopolitico stanno aumentando. Se i dati di questa settimana provenienti dall'UE e dagli USA dovessero risultare deludenti, si potrebbe assistere a una brusca azione dei prezzi verso gli asset più rischiosi come le azioni.
L'indice STOXX-50 si consolida ancora tra 4.075,0 punti e 4.000,0 punti, in attesa di ulteriori catalizzatori di mercato.
Pierre Veyret – Analista Tecnico, ActivTrades
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