É finalmente arrivato il giorno della Fed. Le aspettative del mercato parlano di un incremento dei tassi di 25 punti base, con i Fed Funds che dovrebbero pertanto salire al 4.75%, e c’è chi dice che sarà il penultimo rialzo prima del pivot sui tassi. Se questo scenario è verosimile, la novità potrebbe venire dalle parole di Jerome Powell. Il Presidente della Fed, a giudicare dagli ultimi interventi verbali, è impegnato nell’arduo compito di portare l’economia Usa verso un atterraggio morbido, dopo due anni di crescita dei prezzi e di rialzi continuativi del costo del denaro.
Un rialzo dei mercati azionari non è quindi gradito in ragione del fatto che un eccesso dei prezzi dei titoli, in caso di caduta futura degli utili aziendali, dovuti ai persistenti rialzi dei tassi, potrebbe generare caos e panico. Non per nulla in una intervista rilasciata alla Cnn all’inizio di settembre del 2022 Powell parlava dei timori che i ripetuti rialzi del costo del denaro avrebbero generato “sofferenze” nelle famiglie e nelle imprese americane.
La sensazione, e lo scriviamo da settimane, è che i banchieri centrali e in special modo la Fed, siano orientati a mantenere un certo atteggiamento per impedire che vi siano degli eccessi nei mercati. Il rialzo dei mercati azionari quindi, in una fase di rialzo del costo del denaro, non può essere visto favorevolmente per paura di una caduta più violenta quando gli effetti di tali rialzi si faranno sentire negli aggregati macroeconomici.
Questa sera, quindi, ci attendiamo un significativo aumento della volatilità e l’incertezza che regna, a causa delle differenze di sentiment tra gli operatori e i banchieri centrali, potrebbe acuirne l’intensità e generare movimenti di ampia portata. Se poi consideriamo che domani ci saranno le decisioni della Boe e della Bce e venerdì i dati sui Nfp, ci rendiamo conto di come le sessioni potrebbero essere decisamente movimentate.
La nostra idea è che sui mercati l’azionari e sui i cambi debbano necessariamente vedere delle correzioni, i primi al ribasso mentre sui secondi dovremmo vedere un dollaro in recupero. Sulle principali coppie valutarie segnaliamo la possibilità che, in assenza di nuovi massimi, l’EurUsd, possa stornare verso 1.0740-1,0730 mentre il Cable potrebbe scendere a 1.2150. Se invece il trend fosse talmente forte da violare le resistenze poste a 1.0940 e 1.2440 per le due coppie sopraccitate, i target successivi sarebbero di circa 200 punti al di sopra.
Sul fronte dati oggi attenzione ai Pmi manifatturieri per Eurozona e Uk, con in aggiunta il dato sull’inflazione nel Vecchio Continente, atteso a +9.2% su base annua. Nel pomeriggio, prima della Fed, ci saranno l’adp del settore privato, e l’Ism Pmi manifatturiero Usa. Poi alle 20.00 tutti incollati davanti ai monitor per ascoltare Jerome Powell.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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