Rallenta il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti nel mese di novembre, al livello più basso degli ultimi 5 mesi, un +3.1% dal +3.2% di ottobre, in linea con le previsioni.
Scendono i costi per l’energia (-5.4%), della benzina (-8.9%), del gas (-10.4) e dell’olio combustibile (-24.8%). Salgono, ma meno, i prodotti alimentari, i veicoli e l’abbigliamento, mentre salgono maggiormente i prodotti sanitari e i mezzi di trasporto.
Su base mensile i prezzi al consumo sono saliti dello 0.1%, rispetto a previsioni di dato invariato. Il dato core, infine, è rimasto al 4% con un incremento su base mensile dello 0.3%.
Reazione biunivoca del mercato che dapprima ha provato a vendere, specialmente l’azionario, che poi si è ripreso e ha chiuso per l’ennesima volta in positivo.
Wall Street ha visto i tre principali indici, Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq performare ancora, con +0.48% il primo, +0.46% il secondo e +0.7% il terzo. A trascinare al rialzo il settore tecnologico sono le aziende ad alta capitalizzazione, come Nvidia, Amd e Meta.
ZEW TEDESCO
L’indicatore del sentiment economico del settore istituzionale tedesco è salito a 12.8 nel mese di dicembre, il massimo dal mese di marzo, superiore al consensus e al dato precedente.
Nonostante l’attuale crisi dei principali aggregati macro, la valutazione della situazione e le prospettive economiche per il futuro sono in via di miglioramento, in ragione del fatto che analisti e investitori aspettano il taglio dei tassi da parte della BCE.
C’è anche ottimismo sul calo dei prezzi e dell’inflazione. L’euro sembra consolidare a ridosso di 1.0800 dopo aver testato 1.0830 in seguito alla pubblicazione del dato sull’inflazione Usa.
BRASILE E INDIA
Scende l’inflazione in Brasile nel mese di novembre, a +4.68% rispetto al +4.82% di ottobre, il minimo degli ultimi 7 mesi. Ciò è in linea con i target della banca centrale che dovrebbe estendere il proprio ciclo di taglio dei tassi anche nella prossima riunione. Il cambio UsdBrl rimane nel trading range degli ultimi due anni, compreso tra 4.7370 e 5.5500.
In India invece l’inflazione è in ripresa, a +5.5% a novembre rispetto al + 4.87% di ottobre, il livello più alto degli ultimi 3 mesi. Aumentano i prezzi delle produzioni agricole per via della siccità proprio durante il periodo dei monsoni, meno frequenti del previsto. I generi alimentari sono saliti, e in particolar modo spezie legumi, frutta e verdura. UsdInr, rimane vicino ai massimi storici di 83.60 e non accenna minimamente a correggere, almeno per il momento.
VALUTE
Poche novità sul fronte valutario, con movimenti di portata ridotta anche se volatili nel breve con oscillazioni che hanno visto i prezzi muoversi bilateralmente tra i minimi e massimi delle ultime sedute.
EurUsd compresso tra 1.0770 e 1.0830, con qualche apparente costruzione di una fase di accumulazione a minimi e massimi crescenti.
Cable leggermente più debole con i prezzi che restano tra 1.2510 e 1.2610, in un ciclo di price action che pare esclusivamente laterale, anche per via di un EurGbp che flirta con 0.8600 per cercare di superarla e puntare dritto a 0.8650.
Oceaniche in ribasso, ma senza grandi spunti e comunque costruttive nel medio termine per raggiungere livelli superiori, nonostante il fatto che nella notte sia uscito il dato sulle partite correnti in Nuova Zelanda, in deciso peggioramento.
UsdJpy per ora che non si schioda dal range 144.50 146.50, con le dichiarazioni di Ueda che equilibrano le ultime uscite di qualche portavoce della BoJ che ha parlato di tassi fermi a dicembre.
Sul fronte dati, segnaliamo la pubblicazione del Tankan, che misura il sentiment dei grandi produttori manifatturieri, uscito a 12 nel quarto trimestre rispetto al 9 del terzo, un numero ben superiore al consensus.
Tuttavia, per vedere delle reazioni significative, occorre aspettare stasera, probabilmente, quando Jerome Powell è atteso alla conferenza stampa dopo la decisione della Fed.
STASERA LA FED
Cosa farà la Fed? La maggior parte degli analisti crede ad un nulla di fatto, che sembrerebbe quasi scontato. Quelle che invece non risulteranno scontate, saranno le parole di Jerome Powell, il quale, secondo i più ottimisti, (che non sono la maggioranza), potrebbe finalmente cominciare a parlare di riduzione dei tassi.
Ma forse è più probabile che il Presidente rimanga cauto e si limiti a ricordare che siamo giunti al pivot del costo del denaro ma ci vorrà tempo prima di cominciare a scendere.
Questi due approcci potrebbero portare a movimenti differenti, con possibili ulteriori rialzi dell’azionario, a cui potrebbe seguire una discesa del dollaro nel primo caso, mentre nel secondo, qualche correzione dell’equity e rialzo del dollaro in qualità di asset rifugio.
Tutti incollati agli schermi questa sera quindi, e pronti a cogliere le occasioni che si presenteranno. Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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