I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82% degli investitori al dettaglio perde denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre questo alto rischio di perdere il tuo denaro.
ActivTrades
News & Analisi
Analisi di mercato

Banca del Giappone mantiene posizione dovish

Saverio Berlinzani
December 12, 2023

In una seduta, quella di ieri, completamente priva di dati significativi e con una price action tipica dei giorni di attesa di qualcosa che verrà, ci ha pensato la BoJ ad animare il mercato con una dichiarazione che, alla luce di quanto aveva affermato il Presidente Ueda venerdì scorso (potremmo alzare i tassi), sembra contraddittoria, in ragion del fatto che si è letto un commento che allontanerebbe il rialzo del costo del denaro.


Il UsdJpy ha recuperato un centinaio di pip, trascinando al rialzo tutti i cross dello Jpy. Ma questa notte, complice l’uscita del dato sui prezzi alla produzione, aumentati più del previsto, lo Jpy ha recuperato qualcosa con il UsdJpy sceso nuovamente a 145.40.


Il resto del mercato è rimasto nel trading range delle ultime due sedute, specie quello dei cambi mentre sui mercati azionari il paradigma è il medesimo, ovvero il persistente rialzo alla ricerca di nuovi record.


Wall Street ha chiuso in positivo, come al solito, viene da dire, mentre cresce l’attesa per le decisioni della Fed, SNB, BoE, BCE e BoJ (quest’ultima martedì 19).


Nonostante le pressioni inflazionistiche si stiano attenuando, i dati macro sembrano rimanere tutto sommato resilienti, e ciò potrebbe indurre le autorità monetarie a tenere i tassi ai livelli attuali per qualche tempo, mettendo in discussione le aspettative degli investitori, che paiono forse eccessivamente ottimistiche riguardo ad un prossimo allentamento monetario.


VALUTE


Sui cambi, ad eccezione del UsdJpy, c’è stato ben poco nella giornata di ieri, con un dollaro leggermente in pressione rialzista, ma più per effetto di una price action dollaro centrica legata al rialzo del UsdJpy che per effettivi flussi rialzisti sulle altre coppie di valute. Si sono mossi poco sia EurUsd, ma anche Cable, Chf, Aud, Cad e Nzd.


Tutti in attesa delle banche centrali e dei dati che arriveranno già da oggi con i Cpi Usa ma non solo. La sensazione è che i banchieri, come detto poc’anzi, ancora non vogliano mollare l’osso, come si suol dire, e vogliano invece mantenere un atteggiamento rialzista o comunque di attesa prima di ridurre il costo del denaro. Ciò spingerebbe ancora il biglietto verde al rialzo.


ORO


Scende l’oro in una price action che dopo la falsa rottura al rialzo di venerdì, è tornato, udite udite, a 1981 dollari l’oncia, scendendo ai livelli più bassi delle ultime tre settimane. Tecnicamente siamo vicino a dei supporti interessanti che se venissero violati potrebbero riportare i prezzi a 1810 dollari, ovvero verso i minimi del 2 ottobre.


Solo un aumento del risk off potrebbe riproporre un oro al rialzo, a meno che non tenga ora l’area di 1960-65. La correlazione con il dollaro rimane inversa, per cui fino a quando non vedremo un dollaro scendere, potremmo ancora pensare ad un ribasso della materia prima.


DATI DI OGGI


Si comincia con la disoccupazione inglese, attesa in aumento, e in seguito, lo Zew, l’indice del settore istituzionale tedesco, previsto per le 11.00. A seguire, alle 14.30 i prezzi al consumo Usa, attesi in rialzo del 3.1% su base annua, contro un dato precedente del 3.2%. Su base mensile il dato è atteso invariato mentre il dato core, esclusi alimentari ed energia, è previsto in aumento del 4% su base annua e dello 0.3% su base mensile.


CONSIDERAZONI


Stiamo osservando un mercato tipicamente di fine anno. Mancano pochi giorni e i trend visti sino ad ora difficilmente cambieranno. Specialmente sull’azionario, che pare in una salita infinita senza le benché minime correzioni.


Il mercato retail è short e quindi vendere, perché siamo in prossimità dei massimi storici, è un errore, a meno di mettere degli stop ben definiti. Si scenderà, e quando il mercato lo farà, magari sarà pure una discesa violenta.


Ma c’è ancora troppa liquidità post pandemia in giro, e c’è bisogno di un cambio di paradigma, ovvero un trigger, cioè l’innesco di un qualcosa o a livello macro o a livello di dichiarazioni di banchieri centrali, che spinga i grandi detentori di equity a liquidare parte del portafoglio.


In questo momento, solo un hard landing potrebbe generare questo ribasso che in tanti aspettano. E di recessione dura, per ora, neanche l’ombra, dobbiamo ammetterlo.


Buona giornata e buon trading.


Saverio Berlinzani





Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.


Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). 


Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.

ActivTrades x Nikola Tsolov
Nikola Tsolov's car