La settimana, fino a ieri sera, sembrava procedere lentamente, con mercati che vivevano una fase di stanca e oscillazioni che fino a ieri sera, sono apparse, tutto sommato contenute. I listini negli ultimi giorni, hanno avuto una price action asfissiante, bisogna riconoscerlo, con price action vicino ai massimi di periodo o sui massimi storici come il Dax, inarrestabile, considerato che ieri ha raggiunto un altro massimo di sempre a 16.729.
Va detto però, che Wall Street già ieri sera aveva chiuso in correzione con il Dow Jones sceso dello 0.19%, S&P a -0.39% e Nasdaq in ribasso dello 0.58%.
E nella notte i listini asiatici hanno seguito la discesa dei listini occidentali. A sommarsi a questa discesa, va ricordato che l ’asta di titoli governativi in Giappone non ha avuto le richieste attese e il rendimento del decennale, si è impennato tornando a +0.75%.
Lo Jpy ha avuto una reazione improvvisa con il UsdJpy che ha perso circa lo 0.50% Per ora questi movimenti sono correttivi, ma attenzione, perché pare esserci un ritorno del risk off classico, con lo Jpy che per una notte è tornata la valuta rifugio che conoscevamo. Sul fronte dati, il rapporto sugli Adp, ovvero gli occupati del settore privato, ha evidenziato un calo degli assunti, a 103 mila unità, ben inferiori alle attese di 130 mila. Perdite di posti di lavoro soprattutto nel settore dei servizi professionali, alle imprese e nel settore del tempo libero. Ma il mercato è ora concentrato su quanto accadrà domani, con la pubblicazione dei Non Farm Payrolls, attesi a 187 mila e soprattutto al dato sulla disoccupazione, ora al 3.9%.
VALUTE.
Stabile fino a questa notte, il mercato dei cambi, con oscillazioni contenute, e relativamente bassa volatilità. EurUsd sotto 1.0800, incapace di romperlo ma con bid che compaiono in area 1.0755 60. Stessa cosa per il Cable che è sceso fino a trovare un buon supporto a 1.2550. Il UsdJpy, che sembrava chiudere a 147.30, invece ha mollato dopo la debole asta sui titoli di stato ed è sceso 100 pips a 146.30. Tecnicamente, se rompesse 146.10, potrebbe scendere fino a 144.00. Poche le novità sugli altri rapporti di cambio con AudUsd e NzdUsd anche loro in trading range, anche se nelle ultime ore hanno corretto per via di liquidazioni di posizioni di AudJpy e NzdJpy. Se il mercato torna quello di una volta, con lo Jpy valuta rifugio principe, potremmo assistere a movimenti impulsivi pro Jpy contro tutte le valute e torneerebbe prepotentemente in auge il risk off. Per ora, pochi segnali di avversione al rischio però con il Vix tornato sopra 12.90 ma ancora molto basso, e il decennale Usa a +4.16% di rendimento.
CANADA, TASSI FERMI.
La Boc ha mantenuto fermo il tasso overnight al 5% per la terza riunione consecutiva, in linea con le attese. Si tratta comunque del livello più alto da 22 anni a questa parte. Nello statement si legge che si cominciano a intravedere gli effetti sulla spesa e consumi, oltre che sui prezzi. Rimangono comunque rischi che indurrebbero la banca centrale ad alzare i tassi qualora fosse necessario. UsdCad che ha guadagnato qualcosa, salendo in area 1.3590 da 1.3550, ma poi si è stabilizzato su questi livelli. Nel medio termine e tecnicamente, il rapporto di cambio sembra ancora da vendere sui rialzi.
PETROLIO ANCORA IN CALO.
Scende ancora il petrolio, in area 70 il Wti e 74 il Brent, raggiungendo i livelli più bassi dal luglio scorso. Le ragioni sembrano legate all’aumento importante dell’export Usa di greggio, quasi 6 milioni di barili al giorno verso Europa e Asia, in continuo aumento. Secondo i dati, l’Opec ha pompato 27 milioni di barili al giorno a novembre, con Arabia Saudita che ha mantenuto stabile l’offerta. E l’Opec+ ha dichiarato che vi saranno ulteriori 2.2 milioni di tagli al giorno prossimamente. Per ora però evidentemente il calo della domanda prevale su una offerta che scende meno, e il prezzo pertanto resta debole e in tendenza ribassista, anche se siamo sui supporti chiave.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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