Improvviso sell off dei mercati azionari Usa, guidati dal sell off dei tecnologici, con l'S&P 500 in calo dell’1.4% e il Nasdaq in rosso del 2.8%. Il solo Dow Jones ha chiuso a +0.6%. Le ragioni sono da ricercare nelle dichiarazioni di Donald Trump che ha affermato che Taiwan dovrebbe pagare gli Stati Uniti per la difesa, lasciando intendere che in caso di invasione cinese, gli americani potrebbero non muovere un dito a sua difesa.
Ma a ciò va aggiunta anche la notizia secondo la quale l'amministrazione Biden starebbe valutando di approvare restrizioni commerciali più severe verso quelle aziende che continuano a fornire alla Cina, accesso alla tecnologia avanzata dei semiconduttori.
Anche i settori dei servizi di comunicazione e dei beni di consumo discrezionali sono stati sottoposti a una forte pressione di vendita. Le mega cap hanno chiuso in rosso: Microsoft (-1,5%), Apple (-1,6%), Nvidia (-4,1%), Amazon (-1,6%), Meta (-3%), Alphabet (-0,9%). Anche Broadcom (-4,6%), AMD (-5,5%), Qualcomm (-5,5%) e Micron Technology (-4,4%) hanno preso quota.
LA FED APRE AL TAGLIO DEI TASSI?
Ma la giornata di ieri ha riservato movimenti interessanti, specie dopo gli interventi verbali di Waller e Barkin, del board della Fed, che hanno di fatto aperto ad un possibile taglio dei tassi, con un cambiamento improvviso della narrativa precedente che era decisamente più restrittiva sul costo del denaro.
Il governatore della Fed Waller ha infatti dichiarato che vede la banca centrale "avvicinarsi" a un taglio dei tassi di interesse, in base all'analisi dei potenziali scenari che si stanno presentando. La crescita dei salari ha continuato a rallentare ed è ora in linea con il tasso necessario a sostenere un'inflazione che si attesta al 2% in modo duraturo.
I dati attuali sono coerenti pertanto, con un atterraggio morbido e con un compromesso ancora minore in termini di disoccupazione. Di conseguenza la Fed si sta avvicinando al momento in cui sarà giustificato un taglio del tasso di interesse di riferimento.
Anche Barkin ha ricordato che la politica attuale è restrittiva mentre il mercato del lavoro si è raffreddato, così come l'inflazione che, nell'ultimo trimestre, è tornata a scendere. Questo cambiamento di narrativa vede coinvolto anche Jerome Powell che, negli ultimi interventi, ha ammesso che siamo vicini alla riduzione del costo del denaro.
VALUTE, IL DOLLARO PERDE QUOTA
Discesa del dollaro, che nelle ultime ore ha accelerato la pressione ribassista, in ragione delle dichiarazioni dei rappresentanti della Fed che hanno aperto ad una riduzione del costo del denaro prossimamente. L’EurUsd ha superato quota 1.0900 e si è fermato per ora in area 1.0940. Il Cable ha rotto 1.3000 e ha ripiegato solo dopo aver testato 1.3045.
EurGbp, dopo il test del supporto chiave a 0.8385 è tornato sopra 0.8400, sulla prima resistenza di breve e pronto a balzare a 0.8450. Improvviso rialzo del franco svizzero, che contro euro è salito, riportando il cross in area 0.9650, supporto chiave, e trascinando con se tutti i cross del Chf, specialmente NzdChf.
Non vi sono ragioni particolari della forza del franco, anche perché siamo tutto fuorchè in deciso risk off sui mercati, almeno per ora. L’indice Vix rimane in area 14.50, il fear and greed addirittura a ridosso della zona di appetito al rischio, per cui ad alimentare l’avversione al rischio potrebbero essere esclusivamente notizie dal fronte politico e geopolitico, e in tal senso un leggero aumento dell’avversione possiamo considerarla dopo le dichiarazioni di Biden e Trump, ma niente di così rilevante, almeno per ora.
JPY, INTERVENTO SILENTE DELLA BOJ?
Tra i movimenti più interessanti osservati ieri, c’è sicuramente la price action dello Jpy contro dollaro che come ricorderete, era tornato a 158.50, dopo i tre interventi della Boj avvenuti tra fine maggio e oggi. Ieri invece abbiamo assistito ad una discesa impulsiva del UsdJpy, ma non erratica al punto da far pensare ad un ulteriore intervento “gridato sul mercato” come i tre precedenti, ma un intervento che oseremmo definire “silente”.
Ma andiamo con ordine. La sessione è cominciata con una dichiarazione di Kanda, responsabile fino al prossimo 31 luglio delle politiche valutarie del Governo giapponese, il quale ha dichiarato che non c’è altra scelta che rispondere agli speculatori, con la stessa loro moneta. Successivamente il UsdJpy ha cominciato a scendere abbastanza velocemente, ma senza buchi di prezzo e sbalzi nello spread bid-ask, segno che la liquidità era presente.
In ogni caso in circa 3 ore siamo scesi 250 pips dai livelli di 158.60, fino a 156.10, per poi rimbalzare circa 60 70 punti nel resto della seduta. La sensazione che la Boj fosse dentro a inserire qualche offerta (ask) tale da indurre gli speculatori a chiudere molte posizioni long è stata netta.
BILANCIA COMMERCIALE GIAPPONESE
Il Giappone ha registrato un surplus commerciale di 224,04 miliardi di JPY a giugno 2024, superando le previsioni di mercato di un deficit di 240 miliardi di JPY e aumentando rispetto a un guadagno di 36,52 miliardi di JPY nello stesso mese dell'anno precedente, poiché le esportazioni sono cresciute più rapidamente delle importazioni.
È stata anche la seconda volta di surplus finora quest'anno nella bilancia commerciale con spedizioni in aumento del 5,4% anno su anno, il settimo mese consecutivo di crescita, sostenuto da solide vendite ai principali partner commerciali, in particolare Stati Uniti e Cina. Nel frattempo, gli acquisti sono aumentati del 3,2%, il minimo in tre mesi, a indicare l'impatto dello yen debole. Il paese ha registrato un deficit commerciale di 3,23 trilioni di JPY per i primi sei mesi dell'anno, che però ora, anche grazie alla debolezza dello Jpy, appare in recupero.
INFLAZIONE UK
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è rimasto stabile al 2% a giugno 2024, lo stesso di maggio e si è mantenuto ai minimi del 2021, sebbene le previsioni indicassero l'1,9%. L'inflazione è diminuita per i prodotti alimentari, in particolare pane e cereali, carne e frutta.
I prezzi per l'edilizia abitativa e le utenze (-4,7% contro il -4,8%) hanno continuato a scendere, mentre l'inflazione è rimasta stabile per i servizi (5,7%) e per la ricreazione e la cultura (3,9%). Sterlina forte contro tutte le valute, in ragione di aspettative di mantenimento dei tassi ai livelli attuali da parte della Boe, almeno fino al mese di Agosto.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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