L’AI TRASCINA ANCORA WALL STREET
I futures azionari americani, nella notte, hanno tentato una correzione in seguito al fallimento, per ora, al Senato, delle proposte di finanziamento concorrenti presentate da Democratici e Repubblicani. Il leader democratico Chuck Schumer ha respinto l’affermazione del presidente Donald Trump secondo cui i colloqui con i Democratici sarebbero in corso.
Siamo giunti al settimo giorno di mancato accordo, e la necessità di trovare una soluzione diventa sempre più impellente. Ciononostante, Wall Street ha iniziato la settimana con ottimismo: l’S&P 500 e il Nasdaq Composite sono saliti rispettivamente dello 0,36% e dello 0,71%, raggiungendo nuovi massimi storici. Il Dow Jones, invece, è sceso dello 0,14%, interrompendo una serie positiva di sei sedute consecutive.
I guadagni sono stati trainati dalle attività legate all’intelligenza artificiale e dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. AMD è balzata del 23,7% dopo aver annunciato un accordo pluriennale per la fornitura di chip AI a OpenAI, che potrebbe acquisire fino al 10% della società. Anche altri titoli tecnologici hanno registrato rialzi significativi, tra cui Tesla (+5,5%), Microsoft (+2,2%) e Palantir Technologies (+3,7%).
VALUTE
Interessante tentativo di correzione del dollaro statunitense contro le principali valute, tra cui euro, sterlina e soprattutto yen giapponese, dopo la nomina di Sanae Takaichi alla guida del governo in seguito all’uscita di scena di Ishiba.
USD/JPY ha aperto con un gap rialzista da 147,50 a 150,00 e si trova ora a 150,50, senza riuscire a chiudere il gap. Le valute oceaniche sono in ribasso, soprattutto dopo il calo della fiducia dei consumatori in Australia. Euro e sterlina hanno inizialmente ripiegato, scendendo rispettivamente a 1,1655 e 1,3420, per poi correggere e tornare a 1,1690 e 1,3460.
Il mercato valutario resta nel trading range degli ultimi giorni, e il dollaro sembra mantenere i supporti chiave. Tuttavia, sarà fondamentale osservare il comportamento della Fed, con i prossimi dati macroeconomici che si preannunciano cruciali, shutdown permettendo.
FRANCIA, RENDIMENTI IN RIALZO
Il rendimento dei titoli di Stato francesi a 10 anni è salito di quasi 8 punti base, raggiungendo il 3,587% lunedì, vicino ai massimi dal 2011. Il rialzo è stato alimentato dai rinnovati disordini politici che hanno pesato sul sentiment degli investitori.
Il Primo Ministro Sébastien Lecornu si è dimesso poche settimane dopo l’insediamento, il giorno successivo alla presentazione del nuovo governo da parte del Presidente Macron, duramente criticato.
Prima di dimettersi, Lecornu aveva nominato Ministro delle Finanze l’ex Ministro dell’Industria Roland Lescure, mentre la maggior parte dei membri del gruppo del premier estromesso François Bayrou era stata reintegrata.
I partiti di opposizione hanno avvertito che il nuovo governo potrebbe affrontare una sfida precoce se non riuscisse a distanziarsi dalla precedente linea politica di Macron. Le dimissioni hanno nuovamente gettato la Francia nel caos politico, dopo che due governi consecutivi non sono riusciti ad approvare la legge di bilancio in un parlamento profondamente diviso.
Si prevede che il prossimo piano fiscale includerà impopolari tagli alla spesa e aumenti delle imposte, con l’obiettivo di contenere il più grande deficit di bilancio dell’area euro.
EUROZONA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad agosto 2025, recuperando parzialmente dal calo rivisto dello 0,4% di luglio e risultando in linea con le attese del mercato.
Tra le principali economie della regione, Francia (+0,5% contro -0,9%) e Spagna (+0,4% contro -0,4%) hanno registrato una crescita. I Paesi Bassi sono rimasti stabili, mentre Germania (-0,2% contro -0,5%) e Italia (-0,3% contro -0,2%) hanno mostrato un calo.
Su base annua, la crescita del commercio al dettaglio ha subito un brusco rallentamento, attestandosi all’1,0% ad agosto, segnando l’incremento annuo più debole da luglio 2024.
Saverio Berlinzani
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