Gli azionari Usa hanno chiuso in rialzo mentre la sessione asiatica ha visto i principali listini terminare la giornata in rosso. Wall Street è quindi salita ma, quel che pare evidente, è che manca la benzina per muovere i prezzi in misura sostanziale. Non c’è un trend chiaro e i movimenti sono lenti e scostanti. La giornata di ieri, per di più, era priva di dati macro rilevanti e non ci sono state dichiarazioni da parte dei banchieri centrali in grado di spostare le price action. Di fatto siamo in attesa che qualcosa succeda o sul fronte dati, o dal lato delle decisioni delle banche centrali o qualche notizia proveniente dal settore bancario, messo a dura prova dai recenti avvenimenti.
Per quel che rigiarda i dati, sono aumentati i mutui nel Regno Unito ed è salita la fiducia dei consumatori in Germania, a dimostrazione che la congiuntura economica non sembra recessiva. E così i listini restano nel limbo senza grande convinzione. A sostenerli anche le dichiarazioni di Michael Barr, vicepresidente per la supervisione della Fed che ha dichiarato che i problemi di Svb sono stati causati da una cattiva gestione del rischio, specificando quindi che potrebbe trattarsi di un caso isolato.
LE VALUTE
Sul mercato dei cambi tiene egregiamente la moneta unica che spinge il dollaro sui primi supporti chiave, con EurUsd che va al test di 1.0870, preludio per poter raggiungere il massimo del 23 marzo a 1.0930 o addirittura quello di febbraio sopra 1.10. Il Cable segue a ruota, con 1.2350-60 come resistenza chiave ed EurGbp che oscilla tra 0.8780 e 0.8820.
Ancora deboli le oceaniche che non riescono a superare le resistenze chiave tanto che EurAud ed EurNzd sono a ridosso dei punti chiave di 1.6280 e 1.7460. UsdJpy è l’unico dollaro che sale realmente, con gli obiettivi a 133.00 che non sono lontani. Supporto chiave a quota 132.00, livello che deve tenere per poter confermare la tendenza rialzista di breve medio termine.
DATI MACRO
Oggi sono attesi i dati sull’inflazione in Spagna, la disoccupazione in Italia e l’inflazione in Germania, attesa in ribasso al 7.3% su base annua, inferiore del dato precedente dell’8.7%. Nel pomeriggio a muovere i mercati potrebbero essere la terza rilevazione del Pil quarto trimestre 2022 Usa e soprattutto il core Pce, atteso a +4.3%. Infine, non dimentichiamo i jobless claims.
Un pomeriggio quindi che potrebbe generare volatilità sui principali asset. Per quanto riguarda il medio termine non sembrano esserci le possibilità di grossi movimenti visto che tutte le notizie che sono uscite sembrano già scontate nei prezzi attuali. Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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