VALUTE
Il dollar index, che misura la performance della valuta americana rispetto alle concorrenti, viene scambiato in fase laterale per la terza sessione consecutiva, in vista del rilascio dei dati sull'inflazione statunitense nel primo pomeriggio. Il biglietto verde rimane vicino ai minimi di sette mesi, ma non si è mosso in modo significativo ormai da lunedì scorso.
Ciò riflette il sentiment degli investitori, ancora dubbiosi sul da farsi proprio in relazione all’incertezza che domina i mercati in generale, sui temi inflazione e recessione. Le aspettative relative ad un approccio più favorevole sui tassi da parte della Fed, stanno guadagnando terreno tra gli investitori, poiché le preoccupazioni di recessione sostituiscono l'inflazione come narrazione principale sui mercati.
Questa dinamica, che ha preso piede negli ultimi mesi, aiuta a spiegare il calo del dollaro che si registra ormai da ottobre. La pubblicazione odierna dei dati sull'inflazione statunitense per dicembre potrebbe sostenere ulteriormente questa opinione, soprattutto se uscissero numeri al di sotto della previsione del 6,5%, il che offrirebbe nuovi spunti per una rinnovata debolezza del dollaro.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
AZIONI EUROPEE
I mercati azionari hanno continuato a salire a livello globale anche stamattina, con tutti i listini europei che hanno esteso i guadagni in vista dell'attesissimo rapporto sull'inflazione statunitense. Il sentimento generale rimane chiaramente rialzista questa settimana e gli investitori continuano a sostenere gli asset più rischiosi, spinti dall'attenuazione dei timori di recessione e dalla prospettiva di un "atterraggio morbido" da parte della Fed.
Tuttavia, questo sentiment potrebbe anche ribaltarsi nel pomeriggio dal momento che tutti gli occhi saranno puntati sulla pubblicazione del dato sull’inflazione, ampiamente prevista in discesa dal 7,1% al 6,5%.
Anche se qualsiasi diminuzione della pressione sui prezzi sarebbe considerata una buona notizia, gran parte di essa è già stata scontata e non prevediamo alcuna azione sui prezzi significativa e direzionale se il dato rientrerà nella finestra 7,1% / 6,5%.
Tuttavia, un numero inferiore al 6,5% o superiore al 7,1% dovrebbe influenzare notevolmente il sentiment del mercato e potrebbe causare un importante aumento della volatilità a brevissimo termine sui mercati valutari e azionari.
Detto questo, l'indice DAX-40 rimane il principale motore in Europa per oggi, con prezzi scambiati leggermente al di sotto della soglia dei 15.000 punti. Il prossimo obiettivo si trova all'interno della zona 15.115 punti / 15.135 punti, mentre un'inversione nell'attuale ambiente rialzista, innescata da numeri di inflazione bassi questo pomeriggio, potrebbe riportare i prezzi verso l'area 14.840 punti.
Pierre Veyret – Analista tecnico, ActivTrades
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