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Analisi di mercato

Settimana decisiva mercati

Saverio Berlinzani
September 11, 2023


Dopo almeno un paio di mesi di bassa volatilità e di price action tutto sommato contenute, da questa settimana potrebbe verificarsi un cambiamento delle dinamiche e correlazioni nei mercati. Oltre ad alcuni dati macro significativi, questa ottava sarà caratterizzata dalla decisione di giovedì 14 sui tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, un vero e proprio anticipo di quello che farà la Fed la settimana successiva.


Seguiranno altre decisioni di banche centrali come la BoE, mentre nel caso di Canada e Australia le decisioni in merito sono state già prese (con un nulla di fatto sui tassi per entrambe). La sensazione è che il rialzo dei tassi dovrebbe subire una pausa sia da parte della BCE sia da parte della Fed e della BoE, senza però escludere ulteriori inasprimenti del costo del denaro nel prossimo futuro. Le banche, infatti, vogliono essere sicure che l’inflazione smetta di mordere e cominci finalmente a scendere. Questa uniformità è un freno alla volatilità ma è altrettanto vero che prima o poi le divergenze tra i paesi riemergeranno.


CINA E INFLAZIONE


I prezzi al consumo usciti sabato in Cina hanno evidenziato un aumento su base mensile dello 0.3% ad agosto, come da attese, mentre il dato su base annua ha visto un aumento dello 0.1% inferiore al consensus dello 0.2%. Ricordiamo che a luglio c’è stato il primo calo dell’inflazione registrato nel corso degli ultimi due anni (con un -0.3%). A dimostrazione che la Cina è ancora alle prese con rallentamento evidente segnaliamo che i prezzi alla produzione sono scesi del 3% su base annuale.


UsdCnh continua a salire e si avvicina ai massimi di fine ottobre 2022 a 7.3773 (la quotazione ha toccato 7.3680). Vedremo se ciò costringerà la PBoC ad intervenire per evitare un eccessivo indebolimento della valuta cinese che, in un momento nel quale i Brics vogliono contare di più e per farlo devono essere credibili finanziariamente.


RUSSIA E INFLAZIONE


Ad agosto è salita l’inflazione in Russia, con un 5.2% su base annua contro il 4.3% fatto registrare nel mese di luglio (un risultato superiore anche alle aspettative che si attestavano ad un +5.1%). Le autorità monetarie di Mosca hanno dichiarato di volere continuare a restringere il credito, con l’obiettivo di riportare i prezzi al 4%.


Il rublo continua nel suo lento ma costante declino, con un ritorno a ridosso di quota 100, resistenza psicologica importante. Dai minimi di giugno 2022 a 57.30 il dollaro ha recuperato oltre il 70% anche se rimane assai distante dai massimi storici registrati all’inizio della guerra Russo- Ucraina a quota 134.



PETROLIO


Nonostante il calo della domanda globale che sembra emergere un po’ ovunque, i prezzi del Wti e del Brent hanno guadagnato il 2% circa la scorsa settimana, a causa delle aspettative di riduzione dell’offerta. Fino a dicembre l’Arabia saudita taglierà un milione di barili al giorno mentre la Russia taglierà l’export di 300 mila barili al giorno fino alla fine dell’anno.


In aggiunta si segnala che le scorte di greggio USA hanno registrato un calo di 6.3 milioni di barili solo la scorsa settimana. È comunque possibile che il calo della domanda farà ben presto sentire i suoi effetti anche sui prezzi, visto che le banche centrali non sembrano ancora disposte a mettere un pivot sui tassi di interesse.


VALUTE


Sulle majors il dollaro si sta ulteriormente rafforzando e, pur in assenza di un importante momentum, sta spingendo le valute concorrenti sui supporti chiave di medio termine. Ciò significa che siamo in presenza di un trend favorevole al dollaro ma senza grande volatilità. La valuta più debole in assoluto è ancora lo yen, in ragione di un delta tasso che impedisce di restare long di yen senza dovere pagare uno swap significativo.


Per ora la BoJ non ha dato seguito alle minacce di un intervento a sostegno dello yen ma, man mano che ci avviciniamo a quota 150, le probabilità di un intervento aumentano. Quindi massima attenzione su questi livelli. L’EurUsd sembra per ora reggere quota 1.0670-80, zona che coincide con quota 1.2430-40 del Cable.


I DATI DELLA SETTIMANA


Quella che ci accingiamo a vivere è una settimana importante. Verranno infatti diffusi i dati relativi all’inflazione USA, le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori, oltre alla produzione industriale e ai prezzi alle importazioni ed esportazioni. In Europa attenzione alla riunione della BCE e allo Zew tedesco. In Gran Bretagna occhio ai dati sulla disoccupazione, alla produzione industriale e alla bilancia commerciale. Attenzione anche alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio cinesi. Buona settimana e buon trading.


Saverio Berlinzani





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