La sessione di ieri non ci ha raccontato molto in termini di price action, in un contesto di aumento dell’appetito al rischio e di mercati azionari in ripresa dopo alcune sessioni di ribassi. Wall Street ha visto il Dow Jones chiudere in positivo per lo 0.25% mentre l’S&P e Nasdaq hanno avuto performance migliori con chiusure rispettivamente di +0.67% e + 1.14%. Sorprende la salita di Tesla, con un +10.1% dopo le dichiarazioni positive di Morgan Stanely. Guadagni anche per Meta e Qualcomm.
Ora però, va detto, i mercati si concentrano sul dato relativo all’inflazione USA dopo che ieri le aspettative di inflazione al consumo sono uscite a +3.6% in agosto, un dato superiore al +3.5% di luglio, il primo aumento degli ultimi 5 mesi. L’inflazione generale è attesa per domani pomeriggio: il consensus è per un incremento del 3.6% su base annua per il dato generale (rispetto al +3.2% precedente) mentre il dato core, sempre su base annua, è atteso a +4.3% (rispetto al +4.7% precedente). Numeri che potrebbero spostare le price action anche se poi bisognerà aspettare la decisione della Fed di mercoledì prossimo.
Giovedì, nel frattempo, ci sarà la decisione della BCE che, molto probabilmente, lascerà i tassi invariati, in linea con le banche che hanno già deciso ovvero RBA e BoC. Ieri sono state diffuse le previsioni di crescita per l’area Euro, attesa in calo a +0.8% su base annua contro il +1.1% precedente, segno di una debolezza che potrebbe anche sfociare in recessione, visto che per la Germania è prevista una contrazione del Pil dello 0.4% su base annua. Rivisto in calo anche il 2024 con un +1.3% inferiore rispetto alla rilevazione precedente di +1.6%. Per gli altri paesi europei più importanti nel 2023 si prevedono crescite del +2.2%, +1% e +0.9% rispettivamente per Spagna, Francia e Italia.
VALUTE
Sul mercato dei cambi c’è stata una correzione da parte del dollaro, complice l’appetito al rischio sui mercati azionari, anche se i pullback delle valute concorrenti sono ridotti e le quotazioni rimangono al di sotto delle resistenze chiave. EurUsd e Cable sono rimasti rispettivamente al di sotto di 1.0760-70 e 1.2570-80, zone da violare al rialzo per cambiare lo scenario attuale, ancora tecnicamente favorevole al dollaro. Gli obiettivi, in assenza dei breakout delle resistenze, rimangono 1.0630 e 1.2315.
Più stabile il UsdJpy che, dopo le dichiarazioni di Ueda di ieri relative al possibile abbandono a breve del QQE, consolida in area 146.70 ma incapace per ora di rompere il supporto chiave posto in area 146-145.90. Sul fronte dati oggi viene diffuso lo Zew tedesco e nel pomeriggio il Redbook Usa.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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