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Portafoglio ETF Diversificato: Come Crearlo in Pratica

November 25, 2025

Per diventare un trader capace di ridurre i rischi e mantenere stabilità nel tempo, è fondamentale costruire un portafoglio ETF ben bilanciato. In questa guida analizzeremo quanti ETF inserire per ottenere una reale diversificazione, come evitare sovrapposizioni indesiderate, l’importanza dei ribilanciamenti periodici e i passaggi chiave per definire una strategia efficace e sostenibile.

 

Ci sono anche diversi approfondimenti su come scegliere il numero ideale di ETF. Per restare al passo rispetto alle opzioni disponibili consulta la pagina dedicata agli ETF su ActivTrades.

 

Cos’è un Portafoglio ETF

 

Un ETF portafoglio, in parole semplici, è l’insieme bilanciato di exchange-traded funds creato apposta per il raggiungimento di obiettivi che possono essere crescita, reddito o stabilità. Ogni portfolio ETF conferisce la facoltà di accedere a più mercati e settori tramite un solo strumento. Il suo fine ultimo è quello di ridurre i rischi dei singoli titoli.

 

In un portafoglio diversificato ETF, ci sono cose più importanti del numero di ETF posseduti: la copertura dei mercati, dei settori e dei fattori di rischio. Una delle cose a cui prestare attenzione è come gli ETF interagiscono tra loro: un buon equilibrio tra azioni, obbligazioni e strumenti alternativi genera una struttura solida. Se fatta nel modo giusto si adatta a molteplici fasi di mercato senza essere troppo complessa.

 

Quanti ETF Avere in Portafoglio? La Fascia “Giusta”

 

Molti trader si chiedono in continuazione quanti ETF dovrebbero avere in portafoglio. Per regola generale, un core composto da 3 ETF (azionario globale, obbligazionario, diversificatore) è già un buon punto di partenza.

 

Nel caso, invece, di portafoglio ETF con 4–6 ETF si potrebbero aggiungere esposizioni regionali o settoriali, mentre con 8–12 ETF ci si può permettere di includere fattori o asset alternativi. In caso di portafogli cono più di 20 ETF, invece, inizia a crescere il rischio di sovrapposizione e complessità della gestione, che non porta davvero benefici di diversificazione.

 

Come Costruire un Portafoglio ETF (Passo per Passo)

 

I passaggi da compiere affinché un ETF portafoglio possa essere ottimale, devono essere il giusto equilibrio tra semplicità, diversificazione e costi bassi. Creare un portafoglio ETF è un passaggio graduale, con funzioni precise. 

 

Innanzitutto bisogna definire obiettivi e livelli di rischio: bisogna scegliere tra crescita del capitale, creazione di un reddito stabile o bilanciare questi obiettivi.

 

Dopodiché bisogna selezionare i principali strumenti: l’ideale sarebbe optare per 1–2 ETF core, che riflettono l’azionario globale e, per una riduzione della volatilità, anche un ETF obbligazionario è una buona opzione. 

 

Chi ha già maggiore esperienza, potrebbe inserire un ETF satellite con la funzione di esporsi rispetto un’area geografica specifica, un settore o un fattore tematico.

 

Dopo aver messo in luce questi passaggi, è sempre consigliato di effettuare una simulazione portafoglio ETF che verifica non ci siano sovrapposizioni superflue tra i titoli scelti.

 

Ecco una checklist operativa su cosa è meglio valutare:

  • Obiettivo del portafoglio ETF: crescita, reddito o equilibrio.
  • ETF core: 1–2 fondi dalla copertura globale.
  • ETF satellite: con esposizione su regioni o settori specifici.
  • Controllo per verificare la presenza di sovrapposizioni.
  • Analisi dei costi e della liquidità, per risparmiare su eventuali costi.
  • Pesi target di ciascun ETF(per soglie e diversificazione).
  • Ribilanciamento semestrale o annuale.
  • Monitoraggio dei risultati per aggiornare i propri obiettivi.

 

Questo processo aiuta a costruire un portfolio ETF competitivo, coerente e facilmente aggiornabile nel tempo.

 

Esempi di Portafoglio ETF Diversificato (per Profilo di Rischio)

 

Il profilo di rischio è sempre da tenere a mente, poiché rende differente ogni ETF portafoglio efficace. Questi sono tre modelli di portafoglio ETF diversificato che mostrano potenziali bilanciamenti tra esposizioni e complessità:

  • Profilo conservativo: prevede circa il 60–70% in ETF obbligazionari investment grade, il 20–30% in ETF azionari globali, con un 10% in ETF su oro o valute. Questo stabilizza il rischio e riduce la volatilità.
  • Profilo bilanciato: prevede un 50% in ETF azionari globali, circa il 30% in obbligazionari, suddividendo il restante 20% tra 10% ETF settoriali e materie prime. Questo è un ottimo equilibrio tra rendimento e protezione.
  • Profilo growth: prevede il 70–80% in ETF azionari globali o tematici, il 10% ETF obbligazionari high yield, con la percentuale rimanente su ETF con materie prime o mercati emergenti.

 

Aggiungere ETF aumenta la diversificazione, ma bisogna considerare anche i costi di gestione. Questi andrebbero sempre bilanciati nel rispetto della tolleranza al rischio.

 

Evitare Sovrapposizioni: Correlazione, Duplicazioni, Costi

 

Bisogna spiegare una cosa, specialmente per chi è meno esperto, molti ETF “broad” all’interno di un ETF portfolio hanno quote parziali delle stesse società già possedute. Questo crea duplicazioni involontarie e riduce la diversificazione. Bisogna quindi sempre controllare il proprio portafoglio diversificato ETF per evitare queste esposizioni. Per farlo, bisogna analizzare i fattori da considerare prima di aggiungere un nuovo fondo.

 

Come verificare l’overlap:

  • Controllare le factsheet dei primi 10 titoli e i loro pesi.
  • Analizzare la correlazione tra ETF, anche visionando i dati storici del prezzo.
  • Esaminare la ripartizione geografica e settoriale, accertandosi che non ci siano sovrapposizioni nascoste.
  • Calcolare i costi totali come TER, spread e slippage.

 

La similitudine tra posizioni aumenta complessità e costi ricorrenti senza un reale profilo rischio/rendimento.

 

Portafoglio ETF Diversificato: Blocchi Comuni

 

Un portafoglio ETF ben costruito si basa su “blocchi” ricorrenti, combinabili con flessibilità e il rischio tollerato. I trader, soprattutto chi è già abbastanza navigato, impiegano una struttura core e satellite, dove il primo punto si basa sulla stabilità, mentre i satelliti introducono maggiori opportunità.

 

Ecco le componenti per un portafoglio diversificato ETF:

  • ETF azionari globali come base principale di crescita.
  • ETF obbligazionari investment grade per equilibrio e protezione.
  • ETF su bond indicizzati all’inflazione per difendersi dal rialzo dei prezzi.
  • ETF su materie prime diversificate per avere più fonti.
  • ETF factor o small-cap (opzionali) per aggiungere un potenziale rendimento o una esposizione più specifica.

 

Decidendo cosa introdurre e cosa no, con questa struttura modulare diventa più facile gestire il portafoglio.

 

Cosa Verificare Prima di Aggiungere un Altro ETF

Quando si aggiungono posizioni a un ETF portafoglio, ogni nuovo fondo dovrebbe soltanto migliorare il rapporto rischio/rendimento. Avere troppi ETF non è detto che aumenti la diversificazione, anzi potrebbe tradursi in costi maggiori. Ecco perché bisogna valutare tutti i costi e le caratteristiche.

 

Ecco i punti chiave da controllare:

  • TER e costi totali di proprietà: sono inclusi spread e tracking difference, da considerare tra i diversi costi.
  • Volume medio di scambio: qui maggiore è la liquidità, minore è il rischio di slippage.
  • Metodo di replica all’indice sottostante: capire cosa rappresenta realmente l’ETF.
  • Correlazione con ETF già presenti: il nuovo fondo deve aggiungere valore, senza avere troppi titoli già posseduti.

 

In un portafoglio diversificato ETF, ogni porzione apporta un equilibrio maggiore e non per “riempire spazio”.

 

Ribilanciamento: Cadenza e Regole Semplici

 

Un portafoglio ETF necessita di un ribilanciamento periodico e può essere fatto attraverso due approcci:

  • Basato sul tempo: con una revisione trimestrale o semestrale, adatta a portafogli statici.
  • Basato su soglia: che richiede l’intervento quando un peso devia oltre ±5–10% dal target.

Le regole dei ribilanciamenti devono essere semplici, coerenti e ripetibili. In portafogli con pochi ETF, il ribilanciamento è più facile e meno costoso. Tuttavia, anche nei portafogli più articolati, questa disciplina impedisce che le posizioni più performanti dominino, preservando la struttura originale del portafoglio.

 

Portafoglio ETF Diversificato – FAQ

 

Quanti ETF Servono per un Portafoglio Bilanciato?

Non esiste un numero “perfetto”, ma molti esperti concordano che tra 3 e 6 ETF bastano per creare un portafoglio ETF diversificato. 

 

Un ETF È Sufficiente per Diversificare?

Un singolo ETF globale potrebbe offrire una base ampia, ma un portafoglio diversificato ETF è più stabile, poiché combina più fondi dalla diversa esposizione geografica o settoriale.

 

Quando va Ribilanciato un ETF Portafoglio?

Di solito ogni 6 o 12 mesi, oppure quando le allocazioni superano una certa soglia. Questo mantiene il ETF portafoglio coerente il rischio tollerabile.

 

È Possibile Avere Troppi ETF in Portafoglio?

Sì. 15–20 ETF in un portafoglio aumentano di molto le sovrapposizioni e i costi senza essere realmente diversificati.

 

 
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