Oggi si chiude una delle settimane più significative dei questo 2023, in ragione del fatto che i dati usciti negli ultimi giorni sono stati peggiori del consensus. Dai Pmi ai dati sul mercato del lavoro, passando per gli ordini di beni durevoli o quelli all’industria, tutti hanno mostrato un peggioramento: ciò dimostra come la recessione potrebbe non essere così remota e che la politica restrittiva delle banche centrali sta producendo degli effetti che fino a qualche settimana orsono ancora non si vedevano. E oggi, con la maggior parte dei mercati chiusi per le festività pasquali, usciranno i Non Farm Payrolls, che rischiano, proprio in ragione del calo della liquidità, di provocare movimenti erratici anche di una certa consistenza.
Il mercato del lavoro, che fino a qualche settimana orsono godeva di buona salute, comincia a evidenziare dei segnali di cedimento, con quasi 90.000 perdite di posti di lavoro solo a marzo, secondo il dato che evidenzia i tagli compiuti dai datori di lavoro con sede negli Usa (Challenger jobs cut). I tassi di interesse più elevati costringono le aziende a licenziare: nel primo trimestre, infatti, ci sono stati 270.000 tagli, il valore più alto dallo scoppio della pandemia. Lo scorso anno, il medesimo dato, era stato di 55.000 unità, ossia 4 volte di meno. Oggi pomeriggio vedremo quanti posti di lavoro sono stati creati nel settore non agricolo, con previsioni che oscillano tra i 240.000 e i 250.000 posti. Qualche analista, specie dopo il dato sull’Adp, di gran lunga inferiore al consensus, ipotizza numeri decisamente inferiori.
MERCATO DEI CAMBI
Sulle valute i movimenti sono ridotti, con l’EurUsd appena sopra 1.09, il Cable a 1.2450 e UsdJpy a 131.60, tutti fermi o quasi in attesa del dato delle 14.30, che rischia di generare altissima volatilità. Nelle ultime occasioni, con l’uscita di un brutto dato Usa, abbiamo assistito ad una vendita iniziale di dollari a cui ha fatto seguito un recupero, senza però osservare la rottura di supporti o di resistenze chiave. Consideriamo il fatto che, complici le festività, il mercato tornerà pienamente operativo solo martedì prossimo. La sensazione è che il dollaro, al ribasso, abbia ancora qualcosa da dare. Contro l’euro i livelli chiave sono posti a 1.1030-40 mentre contro sterlina a 1.2530. Su UsdJpy la resistenza chiave è in area 134.00-10, con target di medio termine compresi tra 126.50 e 127.40. Sull’UsdCad, invece, ci sono resistenze interessante tra 1.3570 e 1.3600. Oggi pomeriggio, quindi, tutti davanti ai monitor e poi buone feste a tutti.
Saverio Berlinzani
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