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Mercati in equilibrio precario

Saverio Berlinzani
November 28, 2023

Un lunedì classico, caratterizzato da bassa volatilità e trading range, senza grandi novità o scossoni, come se il mercato attendesse notizie o dichiarazioni prima di pronunciarsi. I dati usciti ieri infatti non hanno rappresentato il classico market mover, con i numeri sulle vendite di nuove case, che sono diminuite del 5.6% su base annua ad ottobre, ben al di sotto delle previsioni, in ragione del fatto che i tassi ipotecari sono i più alti degli ultimi 20 anni e pesano in modo significativo sugli acquirenti di abitazioni.


Il prezzo medio delle nuove abitazioni vendute è stato di 409 mila dollari mentre un anno fa era intorno ai 500 mila. Wall Street ha chiuso in leggerissimo ribasso, con il Dow a -0.16%, l’S&P a -0.19% e il Nasdaq a -0.07% con sette degli undici settori che compongono l’S&P500 in ribasso, trascinati da sanità, industria e servizi di comunicazione. Nella notte listini contrastati anche nella sessione asiatica, in attesa di aperture che sembrano miste in Europa.


VALUTE


Poco da segnalare sui cambi con l’EurUsd che nella sessione di ieri, ancora una volta, ha cercato di rompere quota 1.0960 senza riuscirci, e ha ripiegato senza però essere capace di rompere 1.0920-30, prima area di supporto rilevante. In serata poi, e vicino alla chiusura americana, l’euro è tornato sui massimi a 1.0950 mentre nella notte ha un’altra volta cercato di violare area 1.0960-70. La sensazione è che questo equilibrio sia però molto fragile, vista la vicinanza dei livelli, e ben presto tornerà la volatilità.


Il Cable dal canto suo oscilla tra 1.2600 e 1.2640 ed ha trovato per ora la sua area di equilibrio di brevissimo termine. La sensazione è che se da qualche parte possa rompere, questa è al rialzo, anche per la presenza di un mercato retail decisamente short euro e sterline, il che dovrebbe far pendere la bilancia verso una discesa ulteriore del biglietto verde.


Il dollaro invece si è indebolito soprattutto contro Jpy considerato che nella seduta di ieri ha perso quota 149.50 e ha rotto 149.00 scendendo poi sui supporti chiave di 148.00-10, che per ora hanno tenuto. Scesi di conseguenza tutti i cross dello Jpy a partire da EurJpy che ha perso 150 pips da ieri (163.75 - 162.20), ma anche GbpJpy e CadJpy.


AUSTRALIA, SCENDONO LE VENDITE AL DETTAGLIO


Le vendite al dettaglio sono diminuite, in Australia, dello 0.2% su base mensile ad ottobre, un dato peggiore del consensus che era per un aumento dello 0.1% e meno anche del dato precedente di +0.9%. Apparentemente la ragione è da ricercarsi sul fatto che i consumatori aspettavano il black friday di novembre prima di spendere, e si sono presi una pausa.


È il primo calo delle vendite dal giugno scorso, e ha riguardato un po’ tutti i settori, dall’abbigliamento, ai casalinghi, grandi magazzini etc. Il dollaro australiano non sembra averne risentito ed è arrivato sulla resistenza chiave di 0.6620 la cui rottura potrebbe aprire la strada verso le precedenti aree di massimi, poste tra 0.6800 e 0.6900. Anche NzdUsd è salito e ha rotto l’area di 0.6060, mettendo nel mirino l’area di 0.6300.


PETROLIO


Leggera ripresa per i futures del petrolio, con il Wti che è tornato a 75 dollari al barile, per effetto dei tagli promessi ancora da Arabia Saudita e Russia, che dovrebbero estendersi fino al primo trimestre 2024. Tecnicamente per il Light Crude, non sembrano esserci forti tendenze, considerato che siamo al di sotto di resistenze molto forti poste in area 79-80 dollari, ma non riusciamo per ora a rompere quota 72. Analogamente per il Brent, siamo all’interno di una fascia di oscillazione che presumibilmente potrebbe contenere i prezzi tra 76.50 e 83.50.


Buona giornata e buon trading.


Saverio Berlinzani





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