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Analisi di mercato

Azioni su, dollaro giù

Saverio Berlinzani
November 27, 2023

Quella appena conclusa è stata la quarta settimana consecutiva all’insegna del risk on sui principali listini azionari, con chiusure contrastate venerdì in giornata, ma in assoluto positive se si osservano le ultime quattro candele settimanali. Niente per ora sembra poter generare una inversione di questa tendenza, sebbene molti parlino di piena bolla speculativa in atto.


Per ora la correlazione tra listini e dati macro è sempre la stessa, ovvero di fronte a dati positivi, il mercato azionario scende e viceversa. Siamo però in una fase in cui gli aggregati macro cominciano a rallentare in modo abbastanza evidente e anche i Pmi hanno mostrato un quadro misto, con il settore manifatturiero in contrazione superiore alle previsioni, mentre i servizi hanno tenuto. Il dato composite è rimasto invariato a 50.7.


Sul fronte obbligazionario e in particolar modo, su quello dei titoli di Stato, i rendimenti dopo il crollo delle ultime settimane, hanno fatto registrare un pullback che però sembra esclusivamente correttivo. Dalle indicazioni della Fed, infatti, si evince che la Banca Centrale Usa rimarrà ferma sui tassi, optando addirittura per tassi più bassi nel prossimo futuro, a partire almeno dal secondo semestre 2024.


In Europa i pmi hanno superato le stime invece, mostrando una contrazione minore nell’attività manifatturiera e anche in quella dei servizi, che hanno contribuito a spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di stato tedeschi. L’Ifo tedesco è uscito leggermente al di sotto del consensus, anche se il sentiment è migliorato rispetto agli ultimi quattro mesi, con le aziende meno pessimiste per i prossimi mesi.


Il quadro, quindi, vede ancora azionari in possibile rialzo nonostante vi sia anche la presenza di divergenze tecniche che potrebbero far pensare a movimenti correttivi, che però non sembrano ancora trovare delle giustificazioni macro importanti.


VALUTE


Sul forex l’euro ha continuato a macinare guadagni, salendo verso il doppio massimo a 1.0965, che se violato potrebbe aprire la strada ai massimi precedenti fatti registrare tra aprile e maggio scorso a 1.1080 90. Non vi sono ancora divergenze ribassiste tali da far pensare a correzioni significative, ma ci avviciniamo comunque su livelli e aree molto interessanti dove di fatto si giocherà la vera partita.


Il Cable vive una fase analoga, con target ambiziosi però, nel caso di violazione dell’area compresa tra 1.2620-30 e 1.2660-70. Per ora le correzioni sono apparse limitate e non sembrano poter fermare la tendenza attuale. UsdJpy che invece non molla, rimanendo abbondantemente sopra 149.00, per via di un delta tasso troppo svantaggioso per poter pensare ad una salita strutturale dello Jpy, in assenza di una decisione della BoJ di alzare i tassi o intervenire a sostegno della valuta. 150 area di resistenza cruciale mentre i supporti sono compresi tra 148.70 e 149.00.


Interessante il rialzo del dollaro canadese che contro Usa ha recuperato uno 0.60%, con il UsdCad sotto quota 1.3700 e possibili obiettivi compresi tra 1.3540 e1.3500. Al rialzo solo sopra 1.3730 si potrebbe parlare di ritorno dell’uptrend.


Interessanti i cross, a livello bilaterale, perché in un mercato perfettamente dollaro centrico come quello attuale rappresentano dei demoltiplicatori di volatilità, usati spesso per lavorare in due sensi. Così, EurCad, EurAud, EurNzd, così come gli stessi cross sulla sterlina, possono diventare occasioni interessanti di operatività.


LA SETTIMANA MACRO


Interessante ottava quella che comincia domani con la pubblicazione dei Pce, ovvero i price consumer expenditure, la vera misura dell’inflazione secondo la Fed, ma non solo, perché usciranno redditi e spese personali, oltre all’Ism Manufacturing Pmi. Poi fiducia dei consumatori, Pil del terzo trimestre (seconda stima) e i soliti interventi dei funzionari della Fed. Attenzione poi alle decisioni sui tassi in Nuova Zelanda.


Per quel che riguarda L’Eurozona, usciranno i dati sull’inflazione per Germania, Francia, Italia e Spagna e quelli per l’intera area. E ancora il Pil di Turchia, India, Canada e Svizzera. Per quel che riguarda la Cina, dati sui Pmi manifatturiero e dei servizi. 


Insomma, tanta carne al fuoco, mentre ci avviciniamo a passi veloci alla fine dell’anno in corso, in un mercato che sembra quasi artificialmente spingere i prezzi per chiudere il 2023 in bellezza con risultati decisamente positivi, che significano bonus, e premi per i gestori e le banche.

Buon trading e buona settimana. 

Saverio Berlinzani





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