
La settimana scorsa i mercati erano in attesa delle dichiarazioni di Jerome Powell durante il simposio di Jackson Hole, con la maggior parte degli analisti che si aspettava che le price action si potessero finalmente muovere. Ed invece il Governatore ha mantenuto un atteggiamento prudente e flessibile in relazione alle decisioni di politica monetaria. Evidentemente non voleva smuovere eccessivamente le acque in un momento assai delicato per i mercati finanziari.
Sebbene a parole abbia mantenuto una posizione da falco, Powell ha lasciato aperte tutte le opzioni, evitando di assumere una posizione definitiva. Ha peraltro ricordato che l’inflazione rimane ancora elevata, pertanto bisogna mantenere un atteggiamento restrittivo per riportare i prezzi nell’alveo del 2%, ricordando che l’economia mostra segni di resilienza con un solido tasso di crescita al 2.4% nel secondo trimestre. Il mercato del lavoro resta forte e la disoccupazione è vicina ai minimi storici. Ma ha anche ricordato che un’eccessiva azione sui tassi potrebbe danneggiare la congiuntura. Il mantra sembra essere uno solo ovvero prudenza.
I listini USA hanno chiuso in rialzo, con S&P e Nasdaq che sono saliti rispettivamente dello 0.5% e 0.7%. Titoli tecnologici sugli scudi, così come i titoli cinesi Alibaba e JD.com che sono saliti del 2% e 1.4% dopo le dichiarazioni di possibile taglio della tassa sulle transazioni finanziarie. Nella notte i mercati asiatici hanno seguito le orme di Wall Street, estendendo i guadagni della sessione precedente, in una settimana che sarà caratterizzata dai NFP di venerdì.
VALUTE
Sul mercato dei cambi ci sono poche novità. Rimane una certa forza del dollaro, anche se non così persistente, legate alle aspettative di rialzi dei tassi negli USA superiori rispetto agli altri paesi occidentali. Almeno per ora non c’è la forza di rompere le resistenze chiave. EurUsd è tornato sopra quota 1.08 con possibili tentativi anche a 1.0870-80, con i livelli chiave al rialzo che sono posti in area 1.09-1.0910.
Il Cable è tornato sopra 1.26 con livelli chiave al rialzo posti a 1.2655-65. UsdJpy che fatica a correggere e rimane vicino a livelli di un possibile intervento della BoJ a quota 147.00. Aud e Nzd in leggera ripresa anche se devono dimostrare di violare i punti sensibili a 0.6485 per AudUsd e 0.5990-0.60 per NzdUsd. UsdCad non è lontano dalla resistenza chiave di 1.3650. In sostanza rimane un mercato favorevole al dollaro, almeno fino a quando la Fed non dichiarerà apertamente la fine del ciclo di rialzo del costo del denaro.
PETROLIO E DATI
I prezzi del petrolio rimangono stabili attorni agli 80 dollari al barile, nonostante i timori di calo della domanda globale. Si attendono nuovi dati da USA e Cina, i due principali consumatori di petrolio al mondo, per capire come si potrebbe muovere la domanda di oro nero. Oltre ai NFP di fine settimana c’è interesse per i PMI manifatturieri di USA e Cina, nonché a quelli sull’inflazione americana. Per la seduta odierna, attenzione ai Jolts openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali e industriali americane e ai dati sulla fiducia dei consumatori USA.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani

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