Questa notte la RBA, ovvero la Banca centrale australiana, ha lasciato i tassi al 4,1%, contro le aspettative del mercato che vedevano un aumento di 25 punti base. Nello statement si legge che il board prevede che l’inflazione raggiunga il 3,25% entro la fine del 2024, ma solo entro la fine del 2025 tornerà nell’intervallo target del 2%-3%.
Nonostante questa decisione i rappresentanti del board hanno ammesso che in futuro potrebbe essere necessario aumentare ancora il costo del denaro e inasprire ulteriormente la politica monetaria. La reazione del dollaro australiano non si è fatta attendere: la divisa, contro il dollaro USA, è infatti scesa in area 0,6660 (da 0,6705).
Da un punto di vista tecnico il mercato potrebbe continuare nella sua flessione e spingere i prezzi del cambio AudUsd verso il supporto chiave posto in area 0,6610-0,66. Solo sotto 0,65 si potrebbe parlare di un eventuale discesa a 0,6455-0,6445, minimo già visto il 31 maggio di quest’anno.
PMI CINESE SOTTO LE ATTESE
Ma nella notte è uscito anche il PMI manifatturiero cinese redatto da Caixin, che è sceso a 49,2 contro le attese di 50,3, un dato inferiore anche a quello del mese di giugno che era uscito a 50,5. Si tratta del primo calo dal mese di aprile, provocato da una discesa dei nuovi ordini. Sono scesi anche le vendite all’estero, l’occupazione e i prezzi alla produzione.
Il segnale dimostra come vi sia, a livello globale, un calo dell’inflazione accompagnato dalla discesa della domanda, che potrebbe ben presto portare in recessione intere aree.
L’Economista del gruppo Caixin, Wange Zhe, ha dichiarato che la politica monetaria ha un effetto limitato sull’offerta e in questo momento dovrebbe essere data priorità alle politiche fiscali espansive che mirino a rilanciare la domanda.
UNO SGUARDO ALLE VALUTE
Sul Forex c’è poco da segnalare. L’ultima seduta del mese di luglio è stata infatti caratterizzata da un trading range di breve periodo che ha visto le coppie valutarie oscillare in 40-50 pips per tutta la giornata. Oggi sembra che il dollaro, dopo la discesa di ieri, possa riprendere leggermente quota.
Lo yen cede ancora e sembra che il UsdJpy possa andare al test di 143. Vedremo se la BoJ terrà fede alle promesse di un intervento a sostegno dello yen se la divisa si dovesse deprezzare troppo rapidamente. EurUsd e Cable e sono scesi e sembrerebbero andare al test dei supporti chiave posti 40-50 pips sotto i livelli attuali.
Sul fronte dati oggi verrà rilasciata la disoccupazione tedesca e i PMI di Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti, veri market mover odierni, specie quello Usa e inglese.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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