VALUTE
Il dollaro statunitense ha iniziato la settimana in deciso ribasso, perdendo terreno rispetto alle altre principali valute e avvicinandosi ai minimi registrati in dicembre. Gli investitori hanno iniziato a scontare una posizione meno aggressiva da parte della Federal Reserve, in seguito alla pubblicazione dei dati sui posti di lavoro di venerdì, i quali hanno mostrato che, sebbene lentamente, l'economia statunitense sta iniziando a rallentare.
Questo raffreddamento è particolarmente evidente nelle retribuzioni orarie, che sono aumentate in misura inferiore a quanto previsto. In questo contesto, durante la prossima riunione della Fed a febbraio, verrà probabilmente deciso un aumento dei tassi di soli 25 punti base, invece dei 50 o 75 che erano stati preannunciati nelle ultime riunioni. Questo è uno scenario ribassista per il dollaro statunitense, soprattutto considerando il miglioramento della propensione al rischio, a seguito della riapertura della Cina, che sembra ridurre l’appeal del dollaro come asset rifugio.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
PETROLIO
I prezzi del Brent sono saliti stamani durante le prime ore di negoziazioni in Europa. La riapertura dell'economia cinese sta giocando un ruolo importante nel cambiamento delle prospettive della domanda di petrolio, che sembrerebbe in ripresa. Allo stesso tempo, la fine della politica zero-covid attenua i timori di una grave recessione globale, mentre il dollaro dovrebbe indebolirsi ulteriormente, pesato dalle aspettative di una Federal Reserve meno aggressiva. Con il miglioramento delle prospettive per la domanda di petrolio e l'indebolimento del dollaro, potrebbe esserci spazio per ulteriori aumenti del prezzo del barile.x
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
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