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Inizia una nuova guerra fredda?

Saverio Berlinzani
April 10, 2025

Il Nasdaq 100 è balzato di oltre 12 punti percentuali, mentre l'S&P 500 e il Dow Jones hanno guadagnato rispettivamente il 9,5% e l’8% dopo che il Presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero ridotto tutti i dazi reciproci al 10% per un periodo di 90 giorni.


A sua volta, il Presidente ha provocato un aumento della tensione con la Cina, aumentando i dazi al 125% in risposta alla precedente ritorsione cinese. I mercati festeggiano, ma in realtà ci sono incognite importanti. La prima è relativa alla nuova guerra fredda tra Cina e Stati Uniti, il che non è un bel segnale.


Il negoziato diventa a questo punto cruciale, se non si vuole inasprire ulteriormente un rapporto che già ora sembra compromesso. Speriamo almeno rimanga confinato al commercio. In tarda serata, qualche spiraglio quando Trump ha affermato di voler parlare con Xi Jinping.


RENDIMENTI IN RIBASSO


Il rendimento del titolo del Tesoro statunitense a 10 anni si è ritirato dal massimo della sessione, attestandosi intorno al 4,3%, in seguito all'annuncio del Presidente Trump di una riduzione di tutti i dazi reciproci al 10% per 90 giorni con effetto immediato.


Allo stesso tempo, i dazi sulle importazioni cinesi sono stati aumentati al 125%, rispetto al precedente 104%. Nel frattempo, il Tesoro statunitense ha messo all'asta 39 miliardi di dollari in titoli decennali, con una risposta robusta del mercato, creando le condizioni per una ripresa dei prezzi degli asset di rischio.


All'inizio della sessione, il rendimento era aumentato fino a 20 punti base, attestandosi al 4,5%, riflettendo la crescente ansia degli investitori in seguito all'annuncio dei dazi da parte di Trump. Le preoccupazioni sono state ulteriormente alimentate dalla ritorsione della Cina, che ha imposto un ulteriore dazio del 50%, nonché dall'approvazione da parte dell'UE di dazi su beni statunitensi per un valore di 21 miliardi di euro.


Le segnalazioni di liquidazioni di posizioni dall’estero hanno alimentato i timori che i titoli del Tesoro USA potessero perdere il loro tradizionale status di bene rifugio. Per ora, pericolo scongiurato.


VALUTE


Il risk on torna prepotentemente a farsi vedere sul mercato, finalmente verrebbe da dire, con CHF e JPY in ritirata mentre sono tornate a reagire le oceaniche. Si osservano contro movimenti impulsivi, specialmente da parte dei cross EUR/NZD, EUR/AUD, NZD/CHF in decisa e violenta correzione.


Anche se riteniamo che la tensione non si sia ancora esaurita e vedremo ancora movimenti erratici, per il momento il mercato sembra aver trovato un suo equilibrio. Lo dimostrano anche le majors, con EUR/USD ancorato tra 1.0900 e 1.1100, Cable nella forbice 1.2730-1.2940 e JPY che ha trovato un suo trading range compreso tra 144.00 e 148.30.


Discesa per il USD/CAD che sembrerebbe voler attaccare 1.4030.



LE MINUTE DELLA FED


I responsabili delle politiche della Fed si aspettavano un aumento dell'inflazione quest'anno a causa dell'impatto dei dazi elevati, pur riconoscendo una notevole incertezza sull'entità e la persistenza di questi effetti, come mostrato dai verbali dell'ultima riunione del FOMC di marzo 2025.


Allo stesso tempo, la maggior parte dei funzionari ha sottolineato la possibilità che le pressioni inflazionistiche provenienti da varie fonti potessero rivelarsi più persistenti di quanto precedentemente previsto. Quasi tutti i partecipanti hanno ritenuto che i rischi di inflazione fossero orientati al rialzo, mentre i rischi per l'occupazione sono stati considerati orientati al ribasso.


La Fed ha mantenuto invariato il tasso sui fondi federali al 4,25%-4,5% durante la riunione di marzo 2025, prolungando la pausa nel ciclo di tagli dei tassi iniziato a gennaio, in linea con le aspettative. La Fed ha inoltre alzato le aspettative di inflazione per il 2025 e il 2026 e ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2025, prevedendo comunque una riduzione dei tassi di interesse di circa 50 punti base quest'anno, come nelle proiezioni di dicembre.


PETROLIO


I future sul greggio WTI hanno registrato un netto rimbalzo mercoledì, salendo di oltre il 4% e attestandosi a oltre 60 dollari al barile, con l'attenuarsi dei timori di recessione e il miglioramento delle prospettive di domanda di energia.


La ripresa ha fatto seguito alla decisione del Presidente Trump di sospendere i dazi reciproci per la maggior parte dei Paesi per i prossimi 90 giorni, una mossa che ha calmato i mercati e ravvivato la propensione per gli asset da investimento. Sebbene la Cina rimanga esclusa dalla sospensione – con i dazi sulle sue esportazioni ora aumentati al 125% in risposta all'ultima tornata di ritorsioni – la più ampia de-escalation delle tensioni commerciali ha contribuito a ripristinare la fiducia nei mercati delle materie prime.


A sostenere ulteriormente il rally è stato l'ultimo rapporto dell'EIA, che ha rivelato un calo maggiore del previsto delle scorte di benzina e distillati, contribuendo a compensare un modesto aumento delle scorte di greggio. Nel frattempo, le dichiarazioni dei funzionari dell'OPEC+, che accennavano a potenziali ritardi negli aumenti di produzione precedentemente annunciati, hanno contribuito a mitigare i timori di eccesso di offerta e a rafforzare la ripresa dei prezzi.


ORO


Mercoledì l'oro è balzato di quasi il 3%, superando i 3.100 dollari l'oncia, trainato dalla domanda di beni rifugio, mentre i timori di una guerra commerciale a tutto campo alimentavano le preoccupazioni per una recessione globale.


La Cina ha annunciato che avrebbe aumentato i dazi reciproci sui prodotti statunitensi all'84%, rispetto al 34% precedente, a fronte dell'escalation delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali. Questa mossa ha fatto seguito all'imposizione di dazi da parte del presidente Trump su diversi paesi, tra cui un massiccio aumento delle imposte sui prodotti cinesi al 104%.


Inoltre, la Commissione europea ha annunciato di aver approvato dazi di ritorsione su quasi 21 miliardi di euro di prodotti statunitensi come soia, motociclette e succo d'arancia.


Buona giornata.


Saverio Berlinzani




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