A febbraio l’inflazione americana scende meno del previsto anche se, in qualche modo, offre l’opportunità alla Fed di rallentare il ritmo dei rialzi del costo del denaro. Il mercato però, relativamente all’incremento atteso nella riunione del 22 marzo, è estremamente incerto tanto che si leggono i commenti più disparati da parte di molteplici commentatori e analisti. Goldman Sachs, come ribadito anche ieri, non vede alcun aumento dei tassi e si attende un tasso terminale compreso tra il 5.25% e il 5.50%.
Le probabilità maggiori sono per un aumento di 25 punti base che, anche a noi, parrebbe il numero più equilibrato considerato l’aumento del risk off in seguito al fallimento delle banche californiane. E’ improbabile che la Fed non alzi il costo del denaro, in ragione del fatto che l’inflazione su base annua è comunque aumentata del 6%. Il dato mensile ha mostrato un incremento dello 0.4% mentre il dato core ha visto una crescita dello 0.5%, superiore al consensus (+0.4%). Numeri che da un lato aiutano a sperare in un progressivo calo dell’inflazione, che però appare ancora lento e instabile.
FOREX
Sul nostro mercato poche novità se non che il dollaro è rimasto leggermente sotto pressione per l’intera sessione, nonostante i timidi tentativi di recupero messi in mostra dopo i dati sull’inflazione, immediatamente frustrati dall’arrivo di ordini di vendita che ne hanno limitato le ambizioni. EurUsd che ha chiuso intorno a 1.0750 con il Cable a ridosso di 1.2190 1.2200. UsdJpy ancora debole a 134.00 a dimostrazione che il problema è la situazione delle banche regionali americane e quindi conseguentemente del dollaro. La nuova correlazione potrebbe durare sino a quando non arriveranno notizie positive relative a eventuali salvataggi oppure l’acquisizione delle due banche da parte di qualche istituto più importante.
LE MINUTE BOJ
Nella notte sono usciti i verbali dell’ultima riunione della Boj, da cui si percepisce che i membri del comitato chiedono più tempo per valutare l’impatto della politica monetaria attuale sul mercato. Nessun accenno a qualche eventuale modifica del Qqe, per cui il nuovo Governatore Ueda sembra per ora allineato a Kuroda, il Governatore uscente. Yen stabile all’interno del trading range 133.90/134.80. Sempre nella notte, sono usciti i dati cinesi sulla disoccupazione, in peggioramento al 5.6% dal 5.3% attesa, e insieme ad essa, le vendite al dettaglio e la produzione industriale, uscite entrambe inferiori al consensus anche se positive. UsdYuan stabile intorno a 6.90 e sotto la resistenza chiave di 7.02. Oggi c’è attesa per i dati sulla produzione industriale dell’Eurozona e, nel pomeriggio, per le vendite al dettaglio Usa. Ci aspettiamo un’altra giornata interlocutoria, senza movimenti significativi.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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