Ieri la BoE ha sorpreso i mercati, alzando i tassi di 50 punti base e portandoli al 5%. Solo 2 membri su 9 hanno votato per mantenere i tassi al 4.5%. Lo statement segnala che ci vorrà più tempo del previsto per vedere l’inflazione scendere in modo strutturale, pur confidando che già entro la fine del 2023 ci sarà una riduzione importante dell’indice dei prezzi al consumo. Nonostante questo, potrebbero essere necessari ulteriori rialzi del costo del denaro, con la BoE che prevede un PIL piatto nel secondo trimestre e in recupero verso la fine dell’anno.
La reazione sulla sterlina è stata inizialmente positiva, con un top a 1.2840, ma poi la moneta britannica ha ceduto progressivamente fino a raggiungere i 1.2705. La sensazione è che si possano andare a testare i supporti a 1.2680 e 1.2630. Sempre ieri mattina la SNB ha alzato i tassi di 25 punti base, portandoli all’1.75% e sia nello statement sia nelle dichiarazioni di Jordan, il Governatore, è stato ricordato che la lotta all’inflazione non si è ancora esaurita e occorre del tempo prima di riportarla nel proprio alveo naturale. Il Presidente ha anche aggiunto che la SNB continuerà a monitorare l’andamento del franco svizzero, che rimane eccessivamente forte.
VALUTE E DATI MACRO
L’attenzione si concentra sullo Yen con l’uscita, questa notte, dei dati relativi all’inflazione, inaspettatamente in calo al 3.2% contro il 3.5% del mese di aprile. Le previsioni di mercato erano per un incremento del 4.1%. Lo Yen continua a scivolare, con il UsdJpy che è salito sopra 143 e sembrerebbe pronto per raggiungere quota 145. Sarà interessante capire quando la BoJ rilascerà qualche commento in merito.
L’EurUsd è sceso e in generale si assiste ad un recupero del dollaro, alimentato da un aumento del risk off, con i listini azionari che sembrano comunque tenere i primi supporti. Sulle valute segnaliamo la debolezza di Aud e Nzd rispetto alle majors, con una discesa che potrebbe testare i supporti chiave posti rispettivamente a 0.6650 e 0.6110. UsdCad tiene il supporto a 1.3130-40 e potrebbe rimbalzare dell’1% ancora, che sembrerebbe anche l’obiettivo della correzione del Dollar Index verso la resistenza chiave posta a 103.20-30.
Sul fronte dati segnaliamo, stamani alle 08:00, le vendite al dettaglio inglesi, e poi cominceranno ad uscire i PMI dei servizi e manifatturieri per i paesi dell’Eurozona, compreso il dato generale. Alle 10.30 sarà la volta del PMI inglese e poi, dopo gli interventi verbali di alcuni banchieri centrali (Bullard, Bostic e Mester per la Fed, De Cos e Panetta per la BCE) arriverà il PMI USA.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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