Anche se a fatica e tra una notizia e l’altra i mercati cercano di recuperare parte del terreno perduto. Osservando l’andamento dei listini statunitensi, dopo la seduta di ieri, si è evidenziata una configurazione rialzista che, se venisse confermata nella seduta odierna, potrebbe innescare un ulteriore allungo. Da un punto di vista tecnico, il Dow Jones (ma la stessa situazione è visibile anche sull’S&P500 e il Nasdaq), ha disegnato un pattern a martello (hammer) rialzista, con possibili obiettivi in area 32.900 punti. Si tratta di un primo segnale che, dopo giorni di tensione, sembrerebbe far intravedere un poco di luce. I mercati asiatici, nella notte, sono saliti, in ragione delle aspettative che le turbolenze nel settore bancario possano ridimensionarsi. Ma, per un certo ritorno del risk on, il mercato si aspetta una Fed più cauta e meno aggressiva sui tassi.
SUL FOREX
Sul mercato dei cambi si è vissuta una giornata poco significativa, con un’iniziale pressione rialzista in apertura di giornata verso le valute rifugio, a cui ha fatto seguito, con il recupero dei mercati azionari, una discesa dello yen. Sull’Eur/Usd c’è poco da segnalare se non che ha recuperato quota 1.07 con massimi in area 1.0730. Anche il Cable ha reagito, fino a sfiorare quota 1.23. Sorprende il fatto che, con le borse in leggero recupero, il dollaro nella notte è rimbalzato mentre con l’equity in ribasso, il biglietto verde, anziché salire è sceso, a dimostrazione che le correlazioni restano ballerine e poco stabili. Lo dimostra anche l’andamento del dollaro neozelandese, sceso nella notte in area 0.62 dai massimi visti ieri a 0.6280. Sempre nella notte segnaliamo le dichiarazioni dei funzionari della Rba, i quali hanno affermato che prenderanno in considerazione una pausa nel rialzo dei tassi.
IN ATTESA DELLA FED
La sensazione è che la questione bancaria relativa al fallimento della SVB stia influenzando le decisioni delle autorità monetarie che stanno valutando se rallentare, e forse anche fermare, l’attuale ritmo di rialzo del costo del denaro. E, in tale contesto, diventa spasmodica l’attesa per la Fed di domani sera: mai come in questa occasione l’incertezza sull’entità del rialzo è stata così forte. Le opzioni possibili sono tre: un nulla di fatto, un rialzo dello 0.50% (per la verità poco probabile) e uno 0.25% che forse è l’ipotesi con maggiore probabilità di realizzazione.
Saverio Berlinzani
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