A sorpresa il dollaro scende contro le principali valute concorrenti e si posiziona sui supporti chiave di medio termine che, se venissero violati, potrebbero innescare un nuovo sell off sulla divisa americana. Ma quali sono le ragioni della nuova caduta del biglietto verde? L’unica ragione forse plausibile è quella legata al fatto che il pivot dei tassi USA sia ormai vicino e, di conseguenza, il dollaro perderebbe valore perché il delta tasso con le altre valute potrebbe diminuire.
Non vediamo altra ragione plausibile, soprattutto alla luce del fatto che l’euro è salito nel giorno in cui la terza rilevazione del PIL europeo del primo trimestre ha evidenziato un calo dello 0.1% e anche la revisione dei trimestri precedenti è stata vista al ribasso e negativa. La spesa per le famiglie è scesa dello 0.3% a causa dell’elevata inflazione e degli oneri finanziari. C’è stato anche un calo della spesa pubblica, in ragione dei ritiri degli stimoli che erano stati introdotti per compensare l’aumento dei costi energetici.
Di fatto quindi l’Europa è entrata ufficialmente in recessione tecnica che, anche se non appare di entità rilevante, significa comunque rallentamento economico, e vedere l’EurUsd salire sulle resistenze chiave si può spiegare solo con una debolezza del dollaro USA. Questo ribasso si evidenzia contro le principali valute. Il Dollar Index ripiega e, se dovesse scendere sotto 102.50, potrebbe accelerare verso i minimi di aprile a quota 100.44. La sterlina ha rotto 1.2540 mentre il UsdJpy si trova a ridosso del supporto a 138.50-138.60. NzdUsd è invece vicino a quota 0.6110, AudUsd a 0.6715-20 mentre per UsdCad il livello chiave è 1.33.
I DATI MACRO
I listini americani sono saliti, in ragione di rendimenti in ribasso dei titoli di stato, dopo che il dato relativo alla disoccupazione settimanale è uscito leggermente inferiore alle attese, alimentando le speranze di una pausa sui tassi Usa. Per la verità, in mattinata si erano diffuse voci di un possibile rialzo dei tassi, il prossimo 14 giugno, da parte della Fed, dopo il rialzo dei tassi deciso a sorpresa dalla Bank of Canada. Voci sparite dopo il dato sui jobless.
Nella notte è intanto l’indice dei prezzi al consumo cinesi, +0.2% a maggio, un dato inferiore alle stime di mercato che stimava un incremento dello 0.3%. Sono stati pubblicati anche i prezzi alla produzione, che sono scesi del 4.6% contro stime di ribasso del 4.3% e rispetto ad un dato precedente di -3.6%, a dimostrazione delle difficoltà a ripartire da parte del gigante asiatico. La giornata di oggi è priva di dati rilevanti ma sul mercato valutario potrebbe essere significativa visto che ci troviamo a ridosso di importanti livelli grafici. Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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