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Capire gli ETF sulle materie prime: scegliere quello giusto per te

July 21, 2025

Una tra le migliori e più semplici strategie per avere un portafoglio diversificato è investire in ETF su materie prime. Ci sono diverse ragioni per farlo: proteggersi dall'inflazione, guadagnare dai trend di mercato, accedere a settori con molte barriere di entrata. Gli ETF su energia e materie prime offrono strumenti che bilanciano flessibilità e disponibilità.


Ma cosa sono gli ETF sulle materie prime? Sono fondi per seguire l’andamento di una materia prima specifica (oro, petrolio o gas naturale) oppure un paniere di materie prime. Alcuni rispecchiano energia e materie prime industriali, mentre altri si focalizzano su beni agricoli o metalli preziosi. Esistono anche ETF su materie prime globali che coprono più settori e aree geografiche.


La varietà è un vantaggio, ma anche una sfida. Non tutti gli ETF materie prime sono uguali. Alcuni replicano direttamente il prezzo spot della materia prima, altri investono in futures o in azioni di società attive nel settore. Le differenze tecniche influiscono su costi, volatilità e rendimento atteso.


Per scegliere il giusto ETF occorrono preparazione, consapevolezza, trasparenza degli obiettivi personali, dell’orizzonte temporale e del rischio che si può tollerare. In questo articolo potrete prendere visione dei principali tipi di ETF su materie prime, i vantaggi che offrono, tutti i rischi e come integrare questa opportunità nel trading.


Questa guida è quello che serve per gli ETF globali su materie prime, per comprendere come funzionano questi strumenti e per usarli in modo efficace. Con ActivTrades, si dispone di una selezione di ETF pensati per adattarsi alle esigenze di investimento per principianti, intermedi ed esperti del settore.


Che cos'è un ETF sulle Materie Prime?

Gli ETF materie prime sono un fondo quotato in borsa che permette agli investitori di esporsi al mercato delle materie prime, senza dover acquistare le risorse fisiche in maniera diretta, permettendo di investire in oro, petrolio, grano o anche terre rare, semplicemente acquistando un singolo strumento finanziario.


Gli ETF su materie prime replicano l’andamento del prezzo di una materia prima specifica o di un paniere. Possono farlo in diversi modi: alcuni acquistano contratti futures, altri si basano su indici o persino su azioni di aziende che operano nel settore delle risorse naturali.

Esistono tre principali tipologie di ETF materie prime:

  1. ETF fisici: investono direttamente nella materia prima (come lingotti d'oro custoditi in caveau).
  2. ETF sintetici: replicano il prezzo della materia prima tramite derivati, come i futures.
  3. ETF su azioni di settore: non comprano la materia prima, ma azioni di aziende che la estraggono, lavorano o commercializzano.

Questa varietà consente ai trader di scegliere in base al proprio profilo di rischio. Ad esempio, gli ETF materie prime agricole sono spesso usati da chi cerca una copertura contro l'inflazione alimentare o vuole speculare su fattori stagionali e geopolitici, mentre gli ETF su materie prime terre rare per chi crede nella crescita del mercato tecnologico e nelle fonti rinnovabili.


Il vantaggio principale degli ETF , rispetto all’acquisto diretto, è facile da intuire: possono essere acquistati e venduti come un'azione, con commissioni contenute e la massima liquidità. Per questo sono trasparenti e fanno accedere a mercati dove il singolo investitore di solito non si espone.


Con ActivTrades, puoi esplorare un'ampia gamma di ETF materie prime, adatti a ogni strategia e livello di esperienza, con strumenti professionali e condizioni competitive.


Perché Investire in ETF su Materie Prime

Scegliere ETF materie prime significa puntare su strumenti che uniscono semplicità d'uso e potenzialità reali. Questi fondi replicano il prezzo di risorse come oro, petrolio, gas, metalli industriali o prodotti agricoli, offrendo vantaggi importanti in termini di diversificazione, copertura dall’inflazione e accessibilità.


Prima di ogni cosa viene la diversificazione. Le materie prime si comportano spesso in modo diverso rispetto a mercati azionari o obbligazionari. Durante crisi o bolle speculative, un portafoglio con ETF su materie prime reagisce spesso meglio alla volatilità, in quanto questi asset tendono a muoversi in modo a sé stante. Inserire una componente di materie prime riduce molto spesso il rischio complessivo.


La copertura dall'inflazione è un secondo vantaggio da non sottovalutare. Quando i prezzi dei beni di consumo aumentano, gli asset reali, come oro o petrolio, preservano il loro valore. Un ETF materie prime, che investe direttamente in questi beni o nei relativi futures, consente di proteggere il potere d'acquisto del capitale in un contesto di alta inflazione.


Il terzo punto è l'accessibilità. Investire in materie prime, in passato, richiedeva competenze e costi elevati. Acquistare barili di petrolio o lingotti d'oro fisici non è semplice né conveniente. Grazie agli ETF, invece, basta qualche click e una commissione bassa per partecipare al mercato globale delle commodity.



Gli ETF su materie prime rappresentano una soluzione moderna e versatile che ActivTrades sfrutta, fornendo accesso a una selezione di ETF materie prime, supportati da una piattaforma intuitiva e da spread bassi. Questo permette di operare con serietà, anche ai trader alle prime armi, offrendo un mix di diversificazione, copertura e accessibilità che pochi altri strumenti possono garantire.


Tipi di ETF sulle Materie Prime

Da quando sono stati resi disponibili sul mercato, gli ETF materie prime, offrono un facile accesso a mercati che non sono sempre stati raggiungibili. Gli esempi più lampanti sono oro, petrolio, metalli industriali e risorse agricole. Questi ETF sono quotati in Borsa, permettono un'esposizione diretta o indiretta sulle materie prime, senza che serva acquistare fisicamente gli asset.


Tuttavia, non tutti gli ETF su materie prime funzionano allo stesso modo. Esistono tre categorie principali, ciascuna con caratteristiche ben scandite:

  1. ETF fisici, che detengono direttamente la materia prima;
  2. ETF basati su futures, che replicano l’andamento dei contratti derivati;
  3. ETF azionari, composti da titoli di aziende del settore (come minerarie o agricole).

Ogni tipologia presenta vantaggi e rischi diversi. Alcuni ETF hanno la funzione di rispecchiare esattamente il prezzo delle materie prime, mentre altri propongono più diversificazione o potenziali ritorni più elevati, puntando sulla volatilità.


Per scegliere l'ETF più adatto agli obiettivi della strategia, bisogna considerare: protezione dall'inflazione, diversificazione del portafoglio o speculazione nel breve termine.


ETF Fisici sulle Materie Prime

Gli ETF fisici sulle materie prime sono strumenti finanziari che investono direttamente nell'asset sottostante. Rispetto ad altri ETF, basati su derivati, essi detengono realmente la materia prima. L'esempio migliore è l'ETF fisico sull'oro che possiede lingotti conservati in caveau certificati, oppure quello sul petrolio che detiene barili o quote stoccate in impianti riconosciuti. Questa struttura rende il prodotto trasparente e comprensibile a tutti gli investitori.


Tra i migliori ETF materie prime di questo tipo spiccano gli ETF Lyxor materie prime, che replicano fedelmente il prezzo spot di oro e petrolio, con un'esposizione semplice e diretta. Un altro esempio rilevante è rappresentato dagli ETF materie prime BlackRock, come l'iShares Physical Gold ETC, noto per l'alta affidabilità e la buona liquidità sul mercato europeo.


I vantaggi degli ETF fisici includono:

  1. Trasparenza totale sulla composizione del fondo;
  2. Allineamento con il prezzo spot, per seguire fedelmente i movimenti del mercato reale;
  3. Semplicità di utilizzo, senza la necessità di comprendere meccanismi complessi legati ai futures.

Tuttavia, esistono anche alcuni svantaggi:

  1. Costi di custodia, legati allo stoccaggio fisico delle materie prime;
  2. Limiti logistici, poiché l'asset non può essere ritirato o utilizzato fisicamente.

Per chi cerca esposizione diretta e stabile ai mercati delle risorse naturali, gli ETF fisici rappresentano una delle soluzioni più efficaci e immediate.


ETF su Futures di Materie Prime

Gli ETF su futures di materie prime permettono di esporsi con più facilità al mondo delle commodity, senza che ci sia il bisogno di detenere l'asset in modo fisico. Questi strumenti permettono di investire in contratti futures, quindi in accordi standard per acquistare o vendere una materia prima in data futura. Questi contratti sono rinnovati con regolarità dagli ETF con un processo chiamato rollover, che consente di mantenere l'esposizione continua al mercato.


Questa struttura è utilizzata da molti ETF energia e materie prime, soprattutto per asset difficili o costosi da immagazzinare come petrolio , gas naturale o grano. Gli ETF su futures sono spesso più liquidi e facilmente negoziabili rispetto a quelli fisici, il che li rende adatti anche a trader con strategie speculative di breve termine.


Vantaggi degli ETF su futures:

  1. Accesso semplice a mercati complessi come energia e materie prime agricole.
  2. Nessun costo di stoccaggio o gestione fisica.
  3. Maggiore liquidità per operazioni rapide.
  4. Possibilità di diversificare su più scadenze o asset.

Svantaggi da considerare:

  1. Tracking error: l'ETF può deviare dal prezzo spot dell'asset sottostante.
  2. Contango: in caso di prezzi futuri superiori al prezzo attuale, il rendimento può ridursi.
  3. Maggiore volatilità rispetto agli ETF fisici.

Questi ETF sono perfetti per chi cerca un'esposizione dinamica ai migliori ETF materie prime, ma richiedono una buona comprensione dei meccanismi dei futures. Strumenti del genere possono essere molto utili per integrare strategie di portafoglio, soprattutto in ottica di diversificazione settoriale e geografica.


ETF Azionari su Materie Prime

Per chi cerca una soluzione alternativa per esporsi nel settore delle commodity, gli ETF azionari su materie prime rappresentano, senza acquistare direttamente le materie prime o i contratti futures, la strada giusta. Questi ETF investono in azioni di aziende che operano nelle risorse naturali: imprese minerarie, aziende agricole, società energetiche e produttori di terre rare, fanno parte di questa nicchia.

Tale tipologia è davvero apprezzata per chi vuole esporsi puntando su un'offerta stabile e diversificata, con la possibilità di ottenere benefici sui mercati delle materie prime.


Vantaggi principali:

  1. Dividendi: rispetto agli ETF fisici o su futures, gli ETF azionari possono offrire anche rendimenti periodici, per mezzo dei dividendi distribuiti dalle aziende possedute.
  2. Leva indiretta: se il prezzo della materia prima aumenta, le aziende produttrici ottengono maggiori profitti, con risvolti per i guadagni dell’investitore.
  3. Diversificazione: un singolo ETF include decine di imprese su più mercati e zone del mondo.

Svantaggi e rischi:

  1. Gestione aziendale: la performance non dipende solo dai prezzi delle commodity, ma anche dalle scelte e dalla gestione delle aziende.
  2. Volatilità del mercato azionario: nonostante la presenza di prezzi favorevoli per le materie prime, il valore dell'ETF risente dei vari fattori macroeconomici o di eventi settoriali.

Sicuramente tra i più famosi per i retailer ci sono molti ETF materie prime agricole, che puntano sulle società legate alla produzione di grano, mais o zucchero. Anche gli ETF sulle materie prime terre rare sono ideali per chi punta sull’innovazione delle nuove tecnologie e sulla transizione energetica.


Confronto tra le principali categorie di ETF sulle Materie Prime



Scegliere tra ETF fisici, ETF su futures e ETF azionari sulle materie prime richiede consapevolezza, ma può diventare un potente strumento di diversificazione nel tuo portafoglio.


Con ActivTrades, si analizzano i migliori ETF materie prime, monitorano i mercati globali e si accede a una piattaforma basata sulla professionalità per trader retail.


Come Scegliere il Miglior ETF Materie Prime per Te

Scegliere il miglior ETF materie prime per il proprio portafoglio significa valutare con consapevolezza una serie di aspetti tecnici e strategici. Gli ETF che replicano l'andamento delle materie prime, dall'oro al petrolio, dai metalli industriali alle risorse agricole, fanno accedere direttamente a settori tradizionalmente complessi. Ma non sono tutti uguali. La scelta tra un ETF energia e materie prime, un paniere globale o un prodotto focalizzato richiede attenzione rispetto a cinque fattori chiave.


1. Esposizione e composizione del fondo

Innanzitutto bisogna capire l'esposizione che l'ETF offre. Alcuni fondi replicano una singola materia prima (gas naturale, rame, grano), mentre altri coprono interi comparti. Gli ETF multi-commodity, per dare una soluzione più ampia, includono energia, metalli preziosi e agricoli. La composizione incide sulla volatilità e sulla funzione che l'ETF svolge nel portafoglio, naturalmente. Un fondo focalizzato sul settore energetico, ad esempio, sarà più esposto a dinamiche geopolitiche e a variazioni nella produzione OPEC.


2. Rischio e volatilità

Le materie prime sono asset volatili per natura. Il clima, i conflitti internazionali, la domanda industriale e le politiche monetarie incidono sui prezzi. La volatilità storica dell'ETF aiuta a valutare se il fondo è compatibile con la propensione al rischio e con l’orizzonte temporale di ciascuno.


3. Liquidità e accessibilità

Un ETF liquido garantisce spread più bassi e maggior facilità di ingresso e uscita. Gli ETF materie prime su Borsa Italiana offrono vantaggi da non scartare per l’investitore italiano: sono facilmente negoziabili, trasparenti nei costi e, in alcuni casi, eleggibili per il PEA (Piano di Risparmio a Lungo Termine).


4. Costi e commissioni

Qui va considerato il TER (Total Expense Ratio). Un ETF con costi contenuti è preferibile nel lungo termine, in quanto le commissioni erodono il rendimento, soprattutto nei contesti a bassa crescita.


5. Tipologia del sottostante

L'ETF può essere fisico (detiene direttamente la materia prima), su futures (replica contratti derivati) o azionario (composto da società legate al settore, come miniere o compagnie energetiche). Ogni tipologia comporta vantaggi e svantaggi: gli ETF fisici sono più fedeli al prezzo spot, quelli su futures più dinamici, mentre gli azionari offrono anche un potenziale rendimento da dividendi.



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