I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82% degli investitori al dettaglio perde denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre questo alto rischio di perdere il tuo denaro.
ActivTrades
News & Analisi
Analisi di mercato

Borse in correzione

Saverio Berlinzani
November 22, 2023

Dopo aver testato nuovi massimi relativi di periodo, ieri i mercati azionari hanno iniziato una fase di correzione, che per ora è apparsa assai limitata, a dire la verità, ma che nessuno può escludere possa approfondire nelle prossime ore.


I listini americani hanno chiuso in rosso, con il Dow Jones a -0.18%, l’S&P-0.2% e il Nasdaq a -0.59%. Ieri sera poi sono usciti i verbali della Fed che di fatto non hanno aggiunto nulla di quanto già sapevamo, ovvero che, oltre ad aver lasciato i tassi ai massimi degli ultimi 22 anni, nella forbice 5.25%-5.50%, il board ha deciso di mantenere invariato il costo del denaro per evitare una eccessiva stretta monetaria.


Lo stesso Presidente, ha ammesso che il dot plot del mese di settembre che prevedeva un altro aumento dei tassi, avrebbe potuto non essere accurato. I mercati sono rimasti negativi anche dopo la presentazione dei verbali con i listini del vecchio continente, tra cui il Dax, iniziando anch’essi una correzione che però appare ancora all’inizio di un possibile movimento maggiormente impulsivo.


DATI MACRO


Sul fronte dati, ieri hanno sorpreso negativamente quelli relativi al mercato immobiliare Usa, in particolar modo le vendite di case esistenti, scese del 4.1% su base mensile, a 3.8 milioni, il livello più basso da 13 anni a questa parte.


Rallenta anche l’indice delle attività della Fed di Chicago a -0.49 ad ottobre, il più basso degli ultimi 7 mesi. Questi numeri, se dovessero cominciare a preoccupare, potrebbero portare alla rottura della correlazione che da due anni prevale, ovvero quella per cui i dati negativi Usa erano ragione per sperare nella fine del rialzo dei tassi, con conseguenze positive sui listini.


Ma se ora prevalesse l’idea di un possibile hard landing, in conseguenza di dati decisamente peggiori delle attese, i listini potrebbero tornare a scendere secondo una correlazione diretta decisamente più logica e che in quel caso tornerebbe a guardare alla crescita e non solo all’inflazione.


VALUTE


Anche il dollaro ha leggermente risollevato la testa, recuperando dai minimi qualcosa intono allo 0.3%, e analogamente lo Jpy ha ceduto uno 0.40%. Il mercato resta perfettamente dollaro centrico ed è sui cross dove si sono concentrati probabilmente i flussi più interessanti.


EurCad, per esempio, ha ceduto quasi 100 punti dai massimi, arrivando sul minimo della candela daily precedente, che potrebbe anche significare una possibile inversione di breve termine con obiettivi intorno a 1.4800.


Ma anche AudCad e NzdCad, sono andati a vedere degli eccessi vicino a doppi massimi interessanti di medio termine che poi sono apparsi come resistenze chiave da cui i prezzi hanno stornato un centinaio di pip.


La chiave è stata la parziale correzione del UsdCad, sceso dopo la pubblicazione dei dati sul Cpi, uscito inferiore alle attese, con una reazione apparentemente contraria alla logica, ma probabilmente legata al principio di buy on rumors (per usdcad) e sell on news.


ARGENTINA


Torniamo a parlare di quanto sta accadendo in Argentina, perché la proposta di dollarizzare il paese, da parte di Milei, sembra uno schiaffo ai Brics, che invece parlano di de-dollarizzazione nei loro scambi commerciali.


La logica dietro la dollarizzazione è chiara: eliminare il rischio di svalutazione improvvisa, aumentare la fiducia degli investitori esteri, e stimolare la crescita economica. Tuttavia, la transizione non è priva di sfide. La gestione economica del passato ha azzerato le riserve della banca centrale, creando incertezza su come Milei possa ottenere la liquidità iniziale in dollari.


La dollarizzazione presenta somiglianze con l’adozione dell’euro da parte dei paesi europei, ma con differenze significative. Mentre l’Europa ha creato una banca centrale comune, la dollarizzazione implica la cessione della sovranità monetaria agli Stati Uniti.


A livello internazionale, la decisione argentina potrebbe influenzare gli equilibri geopolitici. Inserita inizialmente nei Brics, l’Argentina si trova ora con un leader filoamericano che addirittura propone il dollaro come moneta unica. L’adozione del biglietto verde come valuta locale avrebbe tutti i vantaggi dell’utilizzo di una moneta di grandi dimensioni, ma d’altra parte presenta evidenti svantaggi.


Il principale è che il paese smetterebbe di controllare la politica monetaria; quindi, tutte le decisioni in tal senso dipenderebbero dal paese che emette la moneta, in questo caso la Federal Reserve americana (FED), perdendo la sovranità nel controllo monetario, e ponendosi in una condizione di svantaggio verso ciò che decidono i mercati e un paese straniero.


Inoltre, non sarebbe possibile svalutare per recuperare competitività internazionale. E per ultimo, la banca centrale non potrebbe funzionare da prestatore di ultima istanza nel caso di crisi bancarie o corse agli sportelli, poiché i depositi sarebbero in valuta estera.


La storia ci dice che la dollarizzazione è stata possibile in paesi piccoli che non avevano la capacità di esercitare una propria politica monetaria. Per paesi grandi come l’Argentina le cose potrebbero anche non funzionare. E per noi, che siamo sempre stati favorevoli alla sovranità monetaria, come metodo per recuperare competitività anche attraverso svalutazioni limitate e controllate, la dollarizzazione non può essere considerata come la strada giusta per tornare a crescere.


Buona giornata e buon trading.


Saverio Berlinzani





Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.


Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). 


Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.

ActivTrades x Nikola Tsolov
Nikola Tsolov's car