VALUTE
Il dollaro USA è in calo dopo aver chiuso la sessione precedente con un rialzo di oltre un quarto di punto percentuale rispetto al paniere delle principali valute. Il rafforzamento del biglietto verde è dovuto al venir meno delle aspettative di una rapida riduzione della stretta monetaria della Fed.
In vista della fine del 2023, dopo che Jerome Powell, sorprendentemente dovish, aveva quasi annunciato la fine della lotta all'inflazione, il dollaro si è indebolito perché gli investitori avevano previsto un primo taglio dei tassi a marzo, con altri previsti nel corso del 2024. Tuttavia, la tenuta dell'economia statunitense e il tono di sfida di alcuni funzionari della Federal Reserve, che si sono rifiutati di dichiarare la vittoria nella lotta all'inflazione, hanno fatto sì che l'ottimismo di metà-fine dicembre si sia trasformato in incertezza, in una dinamica positiva per il dollaro.
In questo contesto, i numeri del CPI statunitense di domani saranno cruciali per determinare l'azione del dollaro nel breve e medio termine. Questi dati sull'inflazione possono consolidare l'opinione che sia troppo presto per annunciare la fine della stretta monetaria oppure, se dovessero risultare inferiori alle aspettative, ravvivare la propensione al rischio e annullare i guadagni del dollaro delle ultime due settimane.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
Le azioni europee hanno oscillato mercoledì dopo una sessione di trading volatile durante la notte, con un sentimento ribassista che permane in vista dei principali dati macro.
L'indice STOXX-50 oscilla ancora tra i 4.420,0 e i 4.500,0 punti e sta attualmente sfidando il livello di resistenza di 4.470,0 punti in presenza di un sentimento ribassista in tutti i settori, con le azioni di quelli sanitario e dei servizi di pubblica utilità che finora hanno registrato le performance peggiori.
L'atteggiamento di "attesa" rimane prevalente sulla maggior parte degli indici azionari, in quanto gli investitori attendono maggiore chiarezza sulle politiche monetarie. Tale chiarezza potrebbe arrivare domani con la pubblicazione dell'attesissimo rapporto CPI statunitense di dicembre.
Nel frattempo, anche se il sentimento ribassista persiste ovunque, non ci aspettiamo un'azione di prezzo direzionale e lo scenario di un breakout di 4.420,0 punti da parte dell'indice STOXX-50 non è il più probabile oggi. Tuttavia, i picchi di volatilità potrebbero ancora verificarsi e portare momentanee turbolenze al sentiment del mercato nel breve termine.
Pierre Veyret - Analista Tecnico, ActivTrades
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