VALUTE
Il dollaro USA ha oscillato in trading range durante la prima parte della sessione di giovedì, con gli investitori già concentrati sulla riunione della Federal Reserve della prossima settimana e sulla decisione relativa ai tassi di interesse.
Nonostante il rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti e i deludenti dati sull'occupazione, che per la prima volta in 15 mesi sono stati al di sotto del consensus, un aumento del tasso di 25 punti base sembra già essere prezzato nel valore attuale del biglietto verde.
Ciò che gli investitori vogliono veramente sapere è cosa farà la Fed dopo. L'aumento di luglio sarà l'ultimo di questo ciclo o potrebbero essercene altri più avanti nel corso dell'anno? Gli operatori su cambi presteranno molta attenzione al messaggio di Jerome Powell, interessati particolarmente alle indicazioni sulle intenzioni della banca centrale. Fino ad allora, è probabile che il dollaro rimanga relativamente stabile rispetto alle altre principali valute.
Ricardo Evangelista – Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
I listini azionari europei hanno aperto in ribasso giovedì, nonostante alcuni dati positivi dalla Germania, dopo le crescenti tensioni geopolitiche e i rapporti deludenti dal settore tecnologico, che hanno in parte pesato sul sentiment del mercato.
Lo STOXX-50 è sceso sotto il limite inferiore del suo intervallo a breve termine vicino ai 4.350,0 punti, guidato al ribasso dalle azioni Tech, spinte dai deludenti dati aziendali sia di Tesla che di Netflix, inferiori alle aspettative.
Nel frattempo, maggiore incertezza è emersa dal fronte geopolitico dopo che la Russia ha deciso di porre fine al passaggio garantito dei raccolti ucraini via mare, il che ravviva i timori di una crisi alimentare globale, intaccando ulteriormente la propensione al rischio degli investitori.
Questi nuovi sviluppi hanno consentito agli investitori di trarre alcuni profitti dagli asset di rischio, limitando la ripresa dell’azionario che si è osservata dall'inizio di luglio. Tuttavia, la situazione non è ancora così allarmante per il comparto azionario in quanto sembrano sempre emergere ordini di acquisto sui principali livelli di supporto della maggior parte dei listini azionari, con i titoli immobiliari, energetici e dei materiali di base che per ora contrastano efficacemente ogni tentativo di ribasso.
Gli investitori sono in attesa di ulteriori sviluppi macro, quali le richieste di disoccupazione negli Stati Uniti, previsti per oggi pomeriggio, dall'indice Fed di Filadelfia, dalle vendite di case esistenti e da un'altra serie di risultati aziendali di Johnson & Johnson, Publicis Groupe, Maurel & Prom e altri.
Fino ad allora, il mercato probabilmente rimarrà senza una chiara direzione a meno che i prezzi non superino o superino uno dei due limiti: 4.390,0 punti o 4.350,0 punti.
Pierre Veyret – Analista Tecnico, ActivTrades
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