La pantomima e il gioco delle parti, con riferimento all’accordo sull’estensione del debito Usa, prosegue incessante, tra le varie dichiarazioni di circostanza e i colloqui continui tra le parti. I due rappresentanti (McCarthy, presidente repubblicano della camera e Biden) continuano a discutere e a dichiarare che vi sono progressi nei colloqui ma nei fatti non c’è ancora alcuna soluzione concreta. Si tratta, come detto, di schermaglie politiche, per ottenere quanto più possibile, tanto che l’amministrazione Biden pare abbia rispolverato il piano d’emergenza in vista di un mancato accordo.
Il mercato ha cominciato però ad innervosirsi in un contesto di correlazioni totalmente fuori controllo tra i diversi mercati. Ieri per esempio Nasdaq ed S&P sono saliti in modo impulsivo grazie al rally dei tecnologici, trascinati da Nvidia, il colosso dei processori californiano. La società ha prodotto utili superiori al previsto grazie ad un aumento della domanda di chip.
GERMANIA IN RECESSIONE
Intanto in Germania, dopo la pubblicazione della seconda revisione del PIL che è sceso nel primo trimestre 2023 dello 0.3% (con un dato su base annua in calo dello 0.5%), si intravede la recessione. Con il dato precedente a zero, la Germania entra ufficialmente in recessione tecnica (due trimestri negativi o con crescita zero). A pesare sono stati gli aumenti registrati dai prezzi e dagli oneri finanziari che hanno causato una contrazione dei consumi dell’1.2%, I settori più colpiti sono stati quelli alimentari, l’abbigliamento e le calzature, l’arredamento e gli acquisti di nuove auto.
Per contro negli Usa, sempre nella seconda revisione del PIL del primo trimestre, l’economia è cresciuta dell’1.3% su base trimestrale, sopra al consensus dell’1.1%. Sono aumentati in particolare i consumi, con un incremento del 3.8%. In aumento anche per gli investimenti fissi e della spesa pubblica (rispettivamente +1.4% e +5.2%), senza dimenticare la crescita della domanda estera. Sempre ieri pomeriggio i dati sul mercato del lavoro sono usciti migliori del consensus, con un calo dei disoccupati a quota 229.000 rispetto ai 245.000 attesi.
IL DOLLARO SPINGE
Sul fronte valutario assistiamo ad una ripresa del biglietto verde, sostenuto da un aumento della domanda di dollari alimentata dalla chiusura di enormi posizioni short sul mercato. Il UsdJpy è lentamente salito a quota 140 e punta a 142, dove potremmo però rivedere un intervento della Boj. L’EurUsd resta a ridosso di 1.07 e, se osserviamo il Dollar Index, che punta a quota 105.40, potremmo veder scendere la moneta unica verso 1.05. La sterlina tiene meglio dell’euro e per ora non scende sotto quota 1.23.
I DATI DI OGGI
Stamani sono attesi i dati sulle vendite al dettaglio inglesi, che di solito creano volatilità sulla sterlina. Il consensus su base annua è -2.8% mentre su base mensile è prevista una crescita dello 0.3%. Il dato core è atteso in crescita dello 0.4% mese su mese e a -2.8% su base annua. Questo pomeriggio ci sarà il Price Consumer Expenditure americano: il dato, che sarà il principale market mover di giornata, è previsto a +4.3% anno su anno e +0.3% su base mensile. Verranno comunicati anche le spese e i redditi personali, gli ordini di beni durevoli, i dati sulla bilancia commerciale e gli aggregati macro redatti dall’Università del Michigan. Buon trading e buon week end.
Saverio Berlinzani
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