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Analisi di mercato

Volatilità attesa, Bitcoin e Treasury in focus

Saverio Berlinzani
December 02, 2025

Si aspetta il ritorno della volatilità

 

I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in territorio negativo la prima seduta della settimana. Il Dow Jones ha perso lo 0,9% a 47.289 punti, mentre l’S&P 500 ha registrato un calo dello 0,53% a 6.813 punti. Segno meno anche per il Nasdaq, sceso dello 0,38% a 23.276 punti.

 

La cautela ha dominato la seduta, in vista di diverse pubblicazioni economiche chiave attese nei prossimi giorni, tra cui il rapporto PCE di settembre, posticipato più avanti nella settimana, e soprattutto la decisione del FOMC prevista per la prossima settimana. I prezzi di mercato assegnano attualmente una probabilità dell’87% a un ulteriore taglio di 25 punti base del tasso dei Fed Funds.

 

Il settore tecnologico ha registrato la performance peggiore, seguito da immobiliare, industria e servizi di comunicazione, mentre l’energia è riuscita a mantenersi in territorio positivo. I titoli a grande capitalizzazione hanno chiuso per lo più in ribasso: Nvidia (-0,8%), Microsoft (-0,7%), Apple (-0,5%), Alphabet (-0,7%), Meta (-1,2%), Broadcom (-2,3%) e Tesla (-0,3%). Anche i titoli legati alle criptovalute hanno sofferto, con Coinbase Global in calo del 4,7% a causa delle nuove vendite di Bitcoin. In controtendenza Amazon (+0,5%) e Walmart (+0,1%), mentre Target è rimasta pressoché invariata con l’avvio dei saldi del Cyber Monday.

 

Valute

 

L’euro-dollaro fatica a rompere la resistenza chiave posta in area 1,1655-1,1660. Dopo averci provato, la moneta unica è tornata a 1,1600. Il Cable è sceso in area 1,3210, vicino al supporto chiave di 1,3200.

 

Il dollaro-yen ha provato a scendere ma ha reagito dai minimi di 154,70 fino a 155,80, livello attuale. Le valute oceaniche restano stabili, con tendenza a leggere correzioni ribassiste, mentre il franco svizzero si mantiene in area 0,9340 contro l’euro. Nel complesso, poche novità: il mercato attende la Fed.

 

Bitcoin

 

Lunedì 1° dicembre il Bitcoin è stato scambiato a 84.498 dollari, in calo di 5.864 dollari, pari al 6,49%, rispetto alla sessione precedente. Nelle ultime quattro settimane la criptovaluta ha perso il 23,61%, mentre negli ultimi dodici mesi il suo prezzo è sceso dell’11,73%.

 

Guardando al futuro, le principali analisi stimano un Bitcoin a quota 91.745 entro la fine del trimestre e 102.062 tra un anno. Queste proiezioni provengono dai modelli macroeconomici globali di Trading Economics e dalle aspettative degli operatori.

 

Rendimento dei Treasury

 

Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è salito di quasi 7 punti base al 4,08% nel primo giorno di contrattazioni di dicembre, il livello più alto in circa due settimane, estendendo il rimbalzo della sessione di venerdì.

 

Le vendite di debito giapponese si sono propagate ai mercati obbligazionari globali. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni ha raggiunto +1,87%, il massimo dal 2006, in attesa di un aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone entro la fine del mese. Tassi più elevati in Giappone potrebbero incoraggiare gli investitori nazionali a detenere più capitale in obbligazioni locali piuttosto che in attività estere ad alto rendimento, inclusi i Treasury, rafforzando lo yen.

 

Nel frattempo, i prezzi di mercato continuano a scontare una probabilità superiore all’87% di un taglio di 25 punti base dei Fed Funds alla prossima riunione della Fed. Sul fronte dei dati, l’ISM Manufacturing PMI ha mostrato che il settore manifatturiero statunitense si è contratto per il nono mese consecutivo e a un ritmo più sostenuto a novembre.

 

Indice ISM USA

 

L’ISM Manufacturing PMI per gli Stati Uniti è sceso a 48,2 a novembre 2025, il valore più basso degli ultimi quattro mesi, rispetto al 48,7 di settembre e al di sotto delle previsioni di 48,6. La lettura ha confermato la contrazione del settore per il nono mese consecutivo, con un calo dei nuovi ordini e dell’occupazione. Inoltre, le pressioni sui prezzi si sono intensificate.

 

Susan Spence, presidente dell’ISM, ha dichiarato: “Guardando all’economia manifatturiera, il 58% del PIL del settore si è contratto a novembre, in linea con la cifra del mese precedente, e la percentuale del PIL in forte contrazione è diminuita leggermente, al 39% rispetto al 41% di ottobre.

 

Saverio Berlinzani

 

 

 

 

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