VALUTE
L'indice del dollaro USA, che misura la performance del biglietto verde rispetto a un paniere di altre valute principali, è sceso all'inizio delle contrattazioni di lunedì, ma rimane vicino al massimo plurisettimanale toccato alla fine della settimana precedente. Il continuo sostegno alla valuta americana può essere attribuito a una combinazione di forza intrinseca e di debolezza delle principali valute di riferimento. Le prospettive dei tassi d'interesse negli Stati Uniti rimangono inclinate verso uno scenario di rialzo prolungato, poiché l'economia americana continua a superare le aspettative e la riduzione dell'inflazione è più lenta di quanto auspicato dalla Fed.
Allo stesso tempo, le turbolenze politiche in Francia generano incertezza e danneggiano l'euro, mentre in Giappone lo yen è in difficoltà perché la Banca del Giappone esita a mettere in atto misure di politica monetaria restrittiva. In questo contesto, la pubblicazione di venerdì dell'inflazione PCE statunitense, considerata l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, potrebbe chiarire la probabile tempistica del primo taglio dei tassi della banca centrale e influenzare di conseguenza la performance del dollaro.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
I mercati europei hanno iniziato la nuova settimana con rialzi moderati, mentre gli investitori si preparavano a una settimana intensa sia sul fronte monetario che su quello politico. I trader rimangono ampiamente esitanti a spingere gli asset più rischiosi verso un ulteriore rialzo, dato che l'incertezza permane nel vecchio continente in vista del primo turno delle elezioni legislative in Francia. Inoltre, l'attenzione degli investitori si concentrerà sui primi dibattiti del primo ministro britannico e delle presidenziali statunitensi, che si svolgeranno questa settimana.
Infine, gli operatori di mercato attendono ulteriori sviluppi monetari questa settimana, con numerosi interventi di funzionari della BCE e dati chiave sull'inflazione negli Stati Uniti. Nel frattempo, le prospettive delle politiche monetarie di Nuova Zelanda e Giappone rimangono poco chiare. In considerazione di ciò, non sorprende che gli investitori abbiano moderato la loro esposizione al rischio, portando la maggior parte dei benchmark in una fase di consolidamento. L'indice STOXX-50 si attesta al di sopra dei 4.900 punti dopo il rimbalzo iniziato venerdì scorso, guidato dai titoli dei beni di consumo non ciclici e dell'assistenza sanitaria.
Pierre Veyret - Analista Tecnico, ActivTrades
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