A sorpresa, ma neanche troppo, Jerome Powell, nella testimonianza davanti al Comitato economico della Camera dei deputati degli Stati Uniti, ha rilanciato la sfida all’inflazione. Il Presidente della banca centrale americana ha infatti affermato che quasi tutti i partecipanti all’interno del board della Fed ritengono che sia appropriato alzare ancora il costo del denaro nel 2023, in ragione di pressioni inflazionistiche che rimangono ancora restano elevate.
E per riportarla nell’alveo del 2% c’è ancora molta strada da fare. Powell ha anche ribadito che gli effetti della politica monetaria sembrano trasmettersi molto lentamente all’economia e ci vorrà ancora del tempo prima che riescano a produrre i risultati sperati. Gli effetti sul mercato azionario non hanno tardato ad arrivare, con il Dow che è sceso dello 0.3%, l’S&P dello 0.52% e il Nasdaq dell’1.2%.
TOCCA ALLA BOE
Sul fronte valutario, assistiamo ad una persistente debolezza di dollaro che modifica le correlazioni intermarket, visto che con un calo dei listini ci saremmo aspettati un recupero della valuta americana ed invece il dollaro continua a perdere terreno sia contro l’euro, ormai a ridosso di 1.10, sia contro la sterlina, non lontano dal precedente massimo significativo posto a 1.2850. UsdJpy è sempre a ridosso di quota 142 e, in assenza di dichiarazioni volte a sostenere il cambio da parte della BoJ, sarà difficile veder scendere il biglietto verde. UsdCad che, dopo aver violato 1.33, si avvicina ai supporti chiave posti in area 1.6060-1.6050 la cui rottura aprirebbe la strada ad un trend ribassista.
Stamani alle 09.30 attenzione alla SNB che alzerà presumibilmente il costo del denaro portandolo all’1.75%. Ma oggi il vero appuntamento è quello con la Bank of England che, molto probabilmente, alzerà il costo del denaro, portandolo al 4.75%. Attenzione tuttavia ai dati macro che stanno evidenziando un rallentamento della congiuntura perché ieri l’inflazione è uscita superiore alle attese ma i prezzi alla produzione, segno tangibile del livello della domanda, hanno evidenziato un calo importante. E, osservando i grafici, i PPI spesso hanno anticipato l’andamento dei prezzi al consumo. La sterlina si sta indebolendo, con EurGbp che è salita di 80 pips ed è tornata sopra 0.86. Appuntamento quindi alle 13.00 dove è molto probabile che si verifichi aumento della volatilità. Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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