I dati relativi agli indici dei direttori di acquisto, usciti nella sessione di ieri, hanno evidenziato un deciso peggioramento della congiuntura nel vecchio continente, anche in Gran Bretagna, causando la caduta di euro e Sterlina e alimentando ulteriormente la salita del dollaro in progressivo recupero da 3 4 sedute a questa parte.
Di fatto i dati alimentano i timori sulla crescita economica, in una settimana caratterizzata da tanti e importanti dati, come gli utili societari e le decisioni delle banche centrali americana, europea e giapponese. Per la verità anche negli USA, la crescita del settore privato è stata la peggiore degli ultimi 5 mesi, ma allo stesso tempo l’attività manifatturiera si è contratta maggiormente in Europa, e nel Regno Unito.
Questa differenza spiega ampiamente il movimento a cui abbiamo assistito nel mercato valutario, con la moneta unica scesa contro dollaro sotto quota 1,1100 e con un minimo testato a 1,1064. Le prospettive per il rapporto di cambio sembrano miste ed è assai difficile fare previsioni di medio termine, perché i dati relativi alla congiuntura cambiano di settimana in settimana e sono passibili di modificare le price action.
Tecnicamente la rottura di 1,1070 apre la strada anche ad un possibile test di 1,0850 ma la chiave, come al solito, saranno le parole di Jerome Powell, mercoledì, in occasione della conferenza stampa che farà seguito alla decisione sui tassi. Il Cable, dal canto suo, ha rotto la ema a 21 giorni e sembra impostato a scendere verso 1,2670, se riuscirà a rompere quota 1,2740. Fatica invece il UsdJpy che stenta a recuperare quota 142.00, in ragione delle minacce della BoJ, di entrare a mercato e comprare Jpy se la discesa della valuta nipponica fosse troppo rapida.
AZIONARIO
Nella notte i mercati asiatici si sono mossi al rialzo dopo che il Governo cinese ha assicurato sostegno alla propria economia per rafforzare la domanda interna e sostenere un mercato immobiliare in difficoltà. Cina e Hong Kong hanno guidato i listini, con a ruota quello australiano e sudcoreano. Ieri i listini americani hanno chiuso in rialzo rispettivamente dello 0,52%, 0,40% e 0,19%, per il Dow, S&P e Nasdaq, grazie anche a delle trimestrali favorevoli.
Oggi sono attesi i risultati di Microsoft, Alphabet e General Electric, mentre sul fronte dati, verrà rilasciato l’Ifo tedesco, atteso stamani in leggero recupero rispetto ai dati del mese scorso. Nel pomeriggio ad attirare l’attenzione degli operatori, sarà la fiducia dei consumatori americani, attesa a 112 dal 109,7 di giugno.
Ma a guidare le danze, come ben sappiamo, saranno le banche centrali, che a partire da domani si passeranno il testimone. Parliamo ovviamente di Fed, BCE e BoJ tra mercoledì e venerdì. Aspettiamoci alta volatilità. Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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