ORO
I prezzi dell'oro sono saliti all'inizio delle contrattazioni di mercoledì, sostenuti dal calo dei rendimenti dei Treasury e da un dollaro più debole. Gli operatori sono ora concentrati sulla pubblicazione dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti nel corso della giornata. Gli analisti prevedono in generale un leggero calo del ritmo di crescita dei prezzi al consumo nella più grande economia del mondo. Se confermato, è improbabile che questo risultato abbia un impatto significativo sulla politica monetaria prevista dalla Fed, con circa 45 punti base di tagli già prezzati.
Tuttavia, qualsiasi deviazione significativa dal consenso, sia al di sotto che al di sopra delle aspettative, potrebbe portare alla volatilità dei prezzi dell'oro. Una lettura dell'inflazione inferiore alle attese potrebbe indebolire ulteriormente il dollaro, facendo probabilmente salire il prezzo del metallo prezioso, mentre un aumento a sorpresa dell'inflazione avrebbe un impatto negativo sul valore del metallo prezioso.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
I titoli azionari hanno aperto mercoledì in leggero ribasso in Europa, annullando parte dei guadagni di ieri in vista dei dati chiave sull'inflazione provenienti dalla più grande economia del mondo. Gli operatori attendono pazientemente la serie di dati economici di oggi, come le vendite al dettaglio degli Stati Uniti, le scorte di greggio e l'IPC. Il rapporto sull'inflazione di oggi è considerato cruciale dalla maggior parte degli investitori, in quanto molti si chiedono se i dati odierni confermeranno le speranze suscitate dall'ultimo rapporto NFP degli Stati Uniti, spingendo la Fed a porre fine alla sua posizione da falco prima di quanto stimato.
Non si prevedono cambiamenti per quanto riguarda i dati mensili sull'IPC, ma si prevede che il dato annuale mostri un rallentamento della pressione sui prezzi dal 3,5% al 3,4%. Se oggi si osservasse un calo maggiore, aumenterebbe la probabilità di avviare il ciclo di allentamento della Fed, fornendo una nuova spinta ai mercati azionari e mettendo sotto pressione il dollaro USA. D'altro canto, un tasso d'inflazione più elevato o appiccicoso rispetto alle stime, danneggerebbe in modo significativo l'ultimo appetito rialzista dei titoli azionari. Lo STOXX-50 scambia intorno ai 5.080 punti dopo aver mancato la soglia psicologica dei 5.100 punti, guidato al ribasso dal settore del lusso, con LVMH, Kering e L'Oréal tra i peggiori performer di oggi.
Pierre Veyret - Analista Tecnico, ActivTrades
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