Ancora una seduta interlocutoria delle borse, che non sanno la direzione da prendere per via delle persistenti preoccupazioni sui dazi e delle prospettive economiche che ancora pesano sul sentiment degli investitori. Il settore dei beni di consumo discrezionali è stato il migliore, mentre la tecnologia e l'energia hanno registrato le perdite maggiori. Le megacap Tesla (+5,5%) e Amazon (+0,8%) hanno guadagnato, mentre Nvidia è scesa dell'1,5%.
Nel frattempo, la General Motors è crollata di oltre il 7% dopo che l'amministrazione Trump ha annunciato un dazio del 25% su "tutte le auto non prodotte negli Stati Uniti", che entrerà in vigore il 2 aprile. Il presidente ha anche messo in guardia da dazi "molto più importanti", l’Unione Europea, e il Canada se decidessero di applicare ritorsioni per contrastare le misure commerciali degli Stati Uniti.
VALUTE
L’Euro, nonostante i buoni dati Usa, non molla la presa e si riporta a ridosso di 1.0800 anche se per ora, non sfonda. Resta però forte, il biglietto verde contro Jpy, Aud, Nzd, L'indice del dollaro USA si è stabilizzato intorno a 104,3, in attesa dei dati di oggi pomeriggio, relativi al PCE, l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. La Fed ha recentemente alzato le sue previsioni di inflazione in ragione delle preoccupazioni sull'impatto dei dazi, e ha ridotto le probabilità che vi possano essere ulteriori tagli dei tassi di interesse.
Nel frattempo, il presidente della Fed di Richmond Tom Barkin ha dichiarato che la posizione "moderatamente restrittiva" della banca centrale rimane appropriata, dato l'elevato livello di incertezza economica e i rapidi cambiamenti di politica. Tecnicamente l’EurUsd rimane sotto le resistenze chiave di 1.0850 e 1.0950 ma tiene l’area di supporto di 1.0720 30 . Il Cable tiene meglio ma a breve usciranno i dati sul Pil e sulle vendite al dettaglio.
UsdJpy verso 151.50, l’rea chiave di resistenza di medio termine. Deboli le oceaniche, con AudUsd che rimane tra 0.6260 e 0.6380 mentre NzdUsd, non è riuscito a rompere 0.5820 e ripiega verso 0.5680. L’avversione al rischio ripropone poi a salita di EurAud ed EurNzd che risalgono sopra 1.7150 e 1.8850.
PIL USA
L'economia statunitense è cresciuta del 2,4% annualizzato nel quarto trimestre del 2024, leggermente al di sopra del 2,3% precedente, Le esportazioni sono diminuite leggermente mentre le importazioni sono diminuite più di quanto inizialmente previsto. Anche la spesa pubblica è aumentata e gli investimenti fissi si sono contratti meno del previsto, mentre gli investimenti residenziali sono aumentati a un ritmo più veloce di quanto inizialmente previsto.
Nel frattempo, i consumi personali sono rimasti il principale motore della crescita, con un aumento del 4%, leggermente inferiore al 4,2% della stima precedente, ma restando il guadagno maggiore dal primo trimestre del 2023. La spesa è aumentata sia per i beni, sia per i servizi.
USA, DEFICIT COMMERCIALE
Il deficit commerciale degli Stati Uniti in beni si è ridotto a 147,91 miliardi di dollari a febbraio 2025, superando le aspettative di mercato di 134,5 miliardi ma inferiore rispetto al record rivisto di 155,6 miliardi del mese precedente.
Le importazioni sono aumentate del 22,5% a 326,51 miliardi, trainate principalmente da forti aumenti negli acquisti di forniture industriali, beni di consumo e beni strumentali. Nel frattempo, le esportazioni sono aumentate del 2,5% a 178,6 miliardi, spinte da maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 1.000 a 224.000 nella settimana conclusasi il 22 marzo, al di sotto delle aspettative di mercato di 225.000, per rimanere su livelli storicamente bassi. Nel frattempo, le richieste continuative sono diminuite di 25.000 nella settimana precedente.
I risultati hanno continuato a indicare la resilienza del mercato del lavoro, nonostante il prolungato periodo di politica monetaria restrittiva e i dati deboli pubblicati durante il primo trimestre dell'anno. Nel frattempo, le richieste di disoccupazione presentate nell'ambito dei programmi per i dipendenti del governo federale, che sono stati sottoposti a un attento esame a causa dei licenziamenti da parte del Department of Government Efficiency (DOGE), sono diminuite di 245 a 821.
BUND IN RIPRESA
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso sotto il 2,8% giovedì dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una tariffa del 25% sui veicoli importati, un duro colpo per l'economia tedesca incentrata sulle automotive. Quasi un quarto delle esportazioni di veicoli dell'UE è destinato agli Stati Uniti, che sono anche il mercato di esportazione più importante della Germania.
La decisione accresce l'incertezza economica, aggiungendo pressione sulla crescita europea mentre i costi più elevati si propagano attraverso le catene di approvvigionamento. In risposta, l'UE sta preparando contromisure. Timori di un aumento delle tensioni commerciali hanno spinto la BCE a tagliare i tassi, che potranno scendere anche sotto al 2%, dal 2.5% attuale.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
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