Nulla sembra poter modificare i trend attuali, caratterizzati da un aumento dei rendimenti dei titoli di stato, nella convinzione generale che le principali banche centrali manterranno i tassi di interesse elevati per molto tempo in modo da poter tenere l’inflazione sotto controllo. I rendimenti dei decennali sono saliti, con il Treasuries a 10 anni che è salito sopra il 4.5% ossia sopra i massimi fatti registrare nel 2007.
Anche i titoli di Stato di Regno Unito, Giappone, e Germania hanno avuto il medesimo andamento, con tassi che in Uk sono arrivati al 4.32% mentre in Giappone sono saliti a +0.74%, leggermente al di sopra del limite superiore della banda fissata dalla BoJ tra il –0.5% e +0.5% (anche se recentemente la stessa banca centrale ha ammesso di poter essere meno rigida e di poter accettare anche salite verso l’1%). Il rendimento del Bund è invece salito a ridosso di +2.79%.
Sul Forex la correlazione diretta tra rendimenti e andamento del dollaro ha fatto sì che il biglietto verde sia riuscito a sfondare le resistenze, con EurUsd che è sceso sotto 1.06 e si dirige verso il supporto chiave posto in area 1,0540-1.0530. Difficile, almeno per ora, che l’euro possa invertire la sua tendenza visto che, oltre ad un dollaro molto forte, acquistato come valuta rifugio, vi è anche un euro afflitto da dati del Vecchio Continente che puntano ad un rallentamento economico più marcato, e che in alcuni paesi potrebbe anche diventare recessione, costringendo la BCE a fermare la politica monetaria restrittiva. Ciò da un lato sarebbe positivo, ma dall’altro indebolirebbe l’euro. Anche la sterlina ha avuto lo stesso andamento, con il Cable che é sceso sotto 1.22 e ha come obiettivo l’area 1.2130.
A peggiorare le cose, l’andamento del petrolio, che si è stabilizzato intorno ai 90 dollari, con la riduzione dell’offerta globale che ha creato le condizioni per dei prezzi elevati. Venendo allo yen segnaliamo le parole dei portavoce della BoJ, che hanno minacciato interventi a sostegno della valuta giapponese, ma per ora sono solo parole e il mercato sembra stia sfidando la credibilità della autorità monetarie. UsdJpy è in area 149, non lontano dalla soglia psicologica di 150. Sembrano reggere meglio le oceaniche, con AudUsd e NzdUsd che per ora hanno tenuto l’area di supporto posta rispettivamente a 0.6360 e 0.5860.
AZIONARIO
Sul fronte dell’equity segnaliamo la tenuta di Wall Street, che si è decorrelata dall’obbligazionario e dai cambi, con chiusure positive per i tre indici principali (+0.13% +0.4% e +0.45% rispettivamente per Dow Jones, S&P e Nasdaq), con il settore dell’energia e beni di consumo in rialzo. Wall Street potrebbe chiudere il mese di settembre in negativo, in ragione delle aspettative di almeno un altro rialzo dei tassi da qui a fine anno da parte della Fed.
Gli indici di rischio hanno corretto leggermente, dopo l’aumento del risk off degli ultimi giorni. Soltanto se le banche centrali dovessero cambiare atteggiamento verso i tassi, tornando ad essere maggiormente accomodanti, potrebbe tornare un po' di appetito per il rischio sui mercati. Ma il timore è che le banche centrali siano colpevolmente in ritardo anche questa volta.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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