Ritorna l’avversione al rischio sui mercati, dopo un periodo di risk on che aveva spinto i listini azionari sui massimi di periodo. Ieri le borse americane sono scese, con ribassi importanti, in seguito ai forti dati statunitensi che non faranno altro che confermare che ci saranno ulteriori rialzi del costo del denaro da parte della Fed. Il rapporto sul numero di occupati del settore privato ha evidenziato un aumento di quasi mezzo milione di posti di lavoro e anche le richieste dei sussidi di disoccupazione sono uscite in linea con il consensus dimostrando che il settore occupazionale è ancora resiliente.
Anche il PMI dei servizi è sorprendentemente salito a quota 53.9 dai 50.3 punti del dato precedente. L’unico dato uscito peggiore delle attese è stato quello relativo ai JOLTs openings, ovvero il numero di posti vacanti, che sono scesi leggermente. Nella notte i listini asiatici hanno seguito le orme di quelli americani, con segni meno un po’ ovunque.
Ma oggi è il giorno dei Non Farm Payrolls e le attese sono per un incremento di 225.000 unità. Sui mercati obbligazionari registriamo una discesa dei titoli di stato mentre i rendimenti dei treasuries a due anni, probabilmente la scadenza più sensibile al movimento dei tassi di interesse, hanno superato il 5%, con il decennale che si avvicina ai massimi di marzo intorno al 4%. Gli operatori si preparano ad un possibile aumento della volatilità, con le borse che hanno cominciato a fornire dei segnali di inversione.
L’avversione al rischio comincia ad intravedersi anche sulle valute, con il franco svizzero in ripresa e il dollaro che consolida le posizioni. EurUsd è vicino a 1.0840, supporto che per ora tiene, mentre il Cable che ha testato 1.2680 per poi ritornare sopra 1.27. Movimenti di poco conto anche se si percepisce una tensione che potrebbe sfociare in price action più erratiche e meno controllabili. Appuntamento per oggi alle 14:30 con il dato più importante della settimana. Tutti ai posti di comando.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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